L’AVEVA anticipato al congresso milanese, e sono mesi che Matteo Salvini lavora in questo senso, tanto da aver commissionato sondaggi molto precisi fra i militanti per capire quanto la base sia pronta a rottamare l’articolo uno dello statuto padano. Consultazioni che gli danno ragione. Ora un’accelerazione, forse legata all’ennesima provocazione di Umberto Bossi, che vuole coinvolgere anche il nuovo segretario nel processo genovese sui rimborsi elettorali del Carroccio. Più probabilmente frutto dello straordinario successo portato a casa dal capitano leghista domenica a Bologna. Una piazza piena che lo consegna alla futura, nemmeno troppo lontana, leadership del centrodestra.
DAVVERO la Lega Nord potrebbe cambiare il nome nel più semplice Lega e togliere di mezzo la Padania? «Non sono forte nei nomi – dice Salvini a
Porta a Porta – non so se cambierò il simbolo del partito. Abbiamo a marzo un congresso, ma il problema non è il nome del partito. La Lega è la Lega e rimane Lega». Ma il padre fondatore, Bossi, a rottamare l’indipendenza della Padania non ci sta: «L’articolo uno dello Statuto della Lega non si tocca – ribadisce – è una questione di identità, e comunque l’ipotesi può essere affrontata solo in sede di congresso». Un appuntamento che si annuncia infuocato, visto che a pensarla come il Senatur non sono in pochi nel Carroccio. Salvini però non si ferma. Schiera le sue truppe: fra dieci giorni Paolo Grimoldi prenderà il suo posto come segretario della Lega Lombarda. In giacca e cravatta («Ma ho oltre 300 felpe a casa», scherza), la ruspa come spilla, l’altro Matteo spiega: «Oggi la priorità è italiana, vinciamo o perdiamo tutti assieme, dal Nord al Sud. Voglio che esca l’acqua dai rubinetti a Messina e che in Veneto resti una parte di quei 20 miliardi che vengono dati allo Stato. La Padania? L’indipendenza resta un sogno, la Padania da sola non ce la fa, uniamo le forze e liberiamoci dalla dipendenza di Bruxelles».
SEMPRE più in ombra Silvio Berlusconi, che il giovane leader ringrazia: «Il Cavaliere è stato generosissimo – dice –, perché la piazza è la piazza. Ringrazio lui e chi scommette. Potrei starmene comodo a Milano ma voglio giocarmela fino in fondo, da Bolzano fino a Messina». D’altronde in via Bellerio c’è gente di Forza Italia che sta lavorando alla stesura del futuro programma nazionale di centrodestra, in cui la lista «Noi con Salvini» avrà un ruolo preponderante. Bossi e Berlusconi dovranno farsene una ragione.