Roma. I regali a pioggia di Palazzo Chigi. Mezzo miliardo tra mance e sussidi

PARLAMENTONON IMPORTA che si parli del Festival internazionale dei corti di Capalbio. O di un corso di alta vocalità verdiana. O, ancora, del Comitato di Assoarma o dell’associazione di combattenti antifascisti di Spagna. Non conta che tu viva in un Comune di poche anime che vuole pagare 600mila euro una rete di punti di osservazione del paesaggio, che tu faccia parte di un’associazione «combattentistica» o lavori in una rivista mensile che si chiama
Patria indipendente. Palazzo Chigi ha tasche molto profonde e un obolo di qualche migliaio di euro non lo nega proprio a nessuno. È il quadro che emerge dalla lista di contributi e sussidi della Presidenza del Consiglio, appena pubblicata sul sito del Governo, aggiornata al 16 settembre, e rilanciata dal sito Lanotizia.it.
PARTIAMO da un presupposto. I contributi inseriti negli elenchi di Palazzo Chigi hanno finalità, sulla carta, nobilissime: si tratta, principalmente, di sussidi per volontariato, attività culturali, mostre o spettacoli dedicati a enti e ad associazioni. L’impressione che restituiscono le liste di nomi, però, pare lontana anni luce da questi obiettivi così altamente filantropici. Sembra di guardare, più prosaicamente, un lunghissimo elenco di mance e mancette, per l’esattezza 753, dall’importo vicino ai 500 milioni di euro. In qualche caso si tratta di oboli irrisori, come per l’associazione FrecciaRossa, che ha incassato appena mille euro per la realizzazione di un evento, il contributo più basso in assoluto. In molti altri casi, invece, assegni più ricchi.
Per la presentazione del film Fango e Gloria, per i novant’anni dell’Istituto Luce, sono stati concessi 100mila euro. Per un corso di alto perfezionamento di vocalità verdiana nel Comune di Busseto sono stati impiegati 123mila euro. Tra l’altro, per le celebrazioni verdiane se ne sono andati soldi un po’ ovunque: 100mila euro a Parma per il Festival Verdi 2013, 30mila a Milano per il progetto espositivo Veni, vidi, Verdi, 34mila euro per la mostra a Pechino su Verdi e l’alfabeto del sentimento umano, 60mila alla mostra su Verdi, musica cultura e identità nazionale. Solo per citare qualche caso.
Le piccole amministrazioni hanno preso soldi a pioggia. A Traversella, paese da 350 abitantinel Torinese, sono stati assegnati 756mila euro per il «miglioramento della fruibilità turistico-ricettiva». Rassa, in provincia di Vercelli (66 abitanti), ha incamerato 770mila euro per un intervento di promozione dell’uso delle energie alternative. Carloforte, vicino a Cagliari (6.207 abitanti), ha investito 670mila euro per la realizzazione di «punti di osservazione privilegiati del paesaggio». O 51mila per il «sentiero dei Cimbri», in memoria degli antichi Celti.
AL DI LÀ degli importi, però, il denaro di Palazzo Chigi è stato distribuito chiaramente in modo da non scontentare nessuno. Negli elenchi ci sono diverse «associazioni combattentistiche», come il Gruppo Medaglie d’oro o l’Istituto per il Nastro azzurro. Ma ci sono anche il Capalbio cinema international short film festival, l’Istituto nazionale per lo sviluppo musicale nel Mezzogiorno e il Comitato di Assoarma che, per il suo quarto raduno nazionale, ha intascato 23mila euro. Senza dimenticare i contributi per le associazioni di partigiani e di famiglie di caduti e mutilati di guerra, di vittime civili e, addirittura, per l’associazione dei combattenti volontari antifascisti di Spagna. O le sovvenzioni per Patria indipendente (14.730 euro).

Fonte: RESTO DEL CARLINO