Roma. Riforme: nasce fronte trasversale per Senato elettivo. Renzi sicuro, “la maggioranza c’e'”

renziSono 513.450 gli emendamenti totali presentati ieri sul ddl Boschi in commissione Affari costituzionali del Senato. E’ quanto rende noto palazzo Madama.  Nello specifico, ecco la ripartizione per singolo gruppo: Lega nord: 510.293. Forza Italia: 1.075. Sel: 1.043. Misto componente Fare: 259. Gal: 215. M5S: 194. Riformisti italiani: 124. Movimento x: 75: Pd: 63. Gruppo Autonomie: 45. Misto: 30. Misto componente l’Altra Europa con Tsipras: 20. Area popolare: 11. Ala 3. Un fronte compatto che ha un unico comune denominatore: la richiesta di ripristinare il Senato eletto direttamente dai cittadini. Sommando ai 28 senatori della minoranza Pd – che hanno presentato emendamenti al ddl Boschi per modificare l’articolo 2 relativo all’elezione del Senato – i numeri degli altri gruppi o componenti interne ai gruppi che sono a favore del Senato eletto direttamente dai cittadini, si arriva a toccare quota 141. Sono 28 i senatori della minoranza Pd, a cui si possono aggiungere i 12 senatori del gruppo delle Autonomie – che fanno parte della maggioranza – come rileva Vannino Chiti. A questi, si potrebbero aggiungere i 7 senatori di Sel, i 36 del Movimento 5 Stelle, i 45 senatori di Forza Italia, 12 senatori della Lega , piu’ il voto di Vincenzo D’Anna – del gruppo dei verdiniani ma da sempre contrario al testo del ddl Boschi – che ha presentato emendamenti a favore del Senato elettivo.

Renzi, la maggioranza c’e’ e mai manchera’

“Mi auguro che ci sia dialogo vero in questa direzione, non come al solito, che Renzi parla un’ora e non ascolta le critiche. Serve un confronto vero sul Senato eletto. Bisogna evitare che il governo metta la fiducia anche sulla riforma della Costituzione. Il governo ha molte emergenze da affrontare”.
Alfredo D’Attorre, esponente della minoranza Pd, entrando alla riunione della direzione del Pd spiega le ragioni della minoranza. “Vedremo se rinascera’ un nuovo patto del Nazareno, vedremo se Forza Italia cambiera’ di nuovo idea sull’elettivita’ del Senato. Verdini non credo possa diventare il nuovo padre costituente” ha proseguito D’Attorre rispondendo alle domande dei giornalisti sul dialogo con Forza Italia. Quanto alle critiche giunte dal vertice Pd che parla di frenata sui tempi da parte della minoranza, D’Attorre afferma: “Nessuno esclude che ci possano essere modifiche, quindi la riforma dovra’ tornare alla Camera, nuove modifiche vere non cambiano i tempi di approvazione”. “Il Senato votera’ e decidera’ la maggioranza del Senato, il governo e la durata della legislatura non c’entrano, mettere in mezzo sono pressioni improprie e intollerabili”.

FONTE: AGI