Con 159 voti favorevoli e 104 contrari, il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto legge con le misure per ridurre le sofferenze bancarie e mantenere in attività l’altoforno 2 dell’Ilva di Taranto, sequestrato dalla magistratura.
Si conclude così l’iter legislativo del provvedimento, che diventerà legge dello Stato una volta pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Per quel che riguarda l’Ilva, il decreto stabilisce che l’attività di imprese strategiche non possa essere impedita da atti di sequestro, quando la misura cautelare sia stata adottata in relazione ad ipotesi di reato che riguardano la sicurezza dei lavoratori. [IDnL5N1012JD]
L’esecutivo punta così a garantire la produzione negli impianti fino alla conclusione dell’estate per poi, in autunno, avviare il rilancio dell’Ilva con il nuovo fondo di turnaround.
Il resto delle misure ha l’obiettivo di stimolare un mercato dei crediti deteriorati, pressoché inesistente in Italia.
Le sofferenze lorde hanno toccato a maggio quota 193,7 miliardi, oltre il 10% degli impieghi e un livello mai visto negli ultimi 20 anni, mentre i crediti deteriorati complessivi sono superiori a 350 miliardi di euro.
L’esecutivo ritiene che, aiutando le banche a smaltire questa zavorra, anche l’offerta di credito a famiglie e imprese dovrebbe via via aumentare, sostenendo la ripresa.
Con la conversione in legge del decreto il governo punta anche a smussare le obiezioni della Commissione europea al progetto italiano di Bad bank, cioè la costituzione di un veicolo munito di garanzia pubblica che rilevi dalle banche le sofferenze.
Fonte: SOLE 24 ORE