Roma. Smog e siccità, l’Italia non respira. La politica litiga sull’emergenza

smogLA PIOGGIA non arriva e le città italiane soffocano nello smog. «L’emergenza può durare ancora molto e ripresentarsi in futuro: per questo la nostra risposta deve essere coordinata e di sistema, non in ordine sparso», dice il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che per mercoledì ha convocato una riunione di coordinamento contro l’inquinamento, a cui parteciperà il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Chiamata all’appello per presidenti di Regione e sindaci dei grandi centri urbani. Ad ora, infatti, le contromisure sono affidate all’iniziativa delle singole amministrazioni. C’è chi cerca di fronteggiare l’emergenza polveri sottili con il blocco totale del traffico – da oggi fino a mercoledì a Milano e in dodici comuni dell’hinterland, a Pavia e Frosinone (il capoluogo più inquinato d’Italia secondo dati recenti) – e chi rispolvera le targhe alterne: a Roma oggi circolano quelle pari e domani le dispari.
CHI INVECE spinge sull’uso dei mezzi pubblici: a Torino fino a domani sarà in vigore il ‘biglietto antismog’, grazie al quale si può viaggiare per tutto il giorno sulla rete urbana e suburbana al costo della singola corsa da 1,50 euro (stessa misura adottata anche a Roma e Milano). E mentre Venezia ha emanato un’ordinanza – in vigore fino al 15 aprile – per contenere l’utilizzo degli impianti di riscaldamento, l’Emilia Romagna ha optato ieri per una domenica ecologica: stop al traffico dalle 8.30 alle 18.30 a Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Carpi.
Ma lo smog è anche e soprattutto terreno di scontro politico. A sollevare le critiche ci pensa in primis Beppe Grillo, che dal suo blog tuona contro premier e ministri «sciagura per il Paese». «Il prezzo della loro spocchia lo stiamo pagando col sangue», accusa, ricordando che «il 2015 si chiuderà secondo l’Istat con 68mila morti in più da smog rispetto al 2014». «Litigano per mezzo punto percentuale di Pil e fanno decreti lampo di domenica per salvare le banche, mentre passeggiano incuranti sui cadaveri di 68mila italiani che non hanno saputo proteggere», insiste il leader del M5S. Gli risponde il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, il quale in un lungo post su Facebook spiega come «nella legge di Stabilità 2016 ci sono diverse misure di politiche di sostenibilità, con un carattere innovativo, che possono contribuire all’abbassamento delle emissioni in Italia». In sintesi rinnovo dei mezzi Tpl, trasporto delle merci per ferrovia e via mare, piste ciclabili ed ecobonus.

POLEMICO anche Matteo Salvini, che si scaglia contro il blocco del traffico. «Aria più pulita? Le auto contribuiscono al massimo al 20% dell’inquinamento, bloccarle non serve a nulla – scrive il leader della Lega su Facebook –. Fossi sindaco mi occuperei più seriamente di controllare le caldaie e di comprare autobus che inquinino di meno. Il resto è aria fritta, o meglio aria sporca, alla Renzi». Inevitabile la replica del sindaco di Milano Giuliano Pisapia. «Il blocco della circolazione è una misura emergenziale che va a sommarsi all’impegno serio e costante del Comune, che in questi anni è stato lasciato a combattere da solo proprio da tutti coloro che oggi dichiarano e commentano». E intanto il Codacons minaccia denunce penali se l’aria a Roma non tornerà entro i valori limite.
Insomma lo scontro è destinato a continuare. Proprio come l’alta pressione, che insisterà sull’Italia almeno fino a Capodanno alimentando la presenza delle famigerate Pm10.

Resto del Carlino