IERI MATTINA di buon’ora il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria dell’Economia, è andato a rapporto dal Papa. Bergoglio
l’ha voluto vedere per avere spiegazioni sulle spese folli. Quelle elencate nei libri-scandalo appena usciti: « Mezzo milione solo nel 2014 tra abiti di sartoria per sé e gli amici, voli in business, mobili di pregio e perfino un sottolavello da 4.600 euro». Un altro rospo da ingoiare per Bergoglio, che sarebbe tornato a mostrare il lato più brusco: certi tempi sono finiti per sempre. Così, trascorsa una manciata di ore, un comunicato ufficiale della Segreteria per l’Economia, ha replicato alle accuse parlando di «affermazioni false e fuorvianti sulla gestione delle spese» e giù, di seguito, l’elenco delle uscite: «Tra marzo 2014 (quando è stata istituita la Segreteria) e dicembre 2014, sono stati sostenuti costi operativi, inclusi i costi iniziali per mobili e computer per far partire il nuovo dicastero, nonché gli stipendi».
VATILEAKS 2 lascia un marchio in Vaticano: smentire, rettificare e ridimensionare diventa quasi un affanno. Il sostituto della segreteria di Stato vaticana, Angelo Becciu, ripete che, nei libri, ci sono «cose vecchie». In tanti dichiarano mentre impazza il caso dei «superpostulatori» delle cause di canonizzazione, si favoleggia di affitti a molteplici zeri e di corvi neri che aleggiano sopra la cupola di San Pietro. E, al centro delle chiacchiere come delle indagini, resta l’esperta di comunicazione e pr Francesca Immacolata Chaouqui. Nei confronti della donna, come del marito, è stata avviata anche un’indagine della magistratura italiana: un fascicolo aperto nel massimo riserbo dalla procura di Terni che, a breve, sarà trasferito a quella di Roma per competenza territoriale. Estorsione e intrusione informatica i reati ipotizzati dai pubblici ministeri umbri nel fascicolo che riguarda Chaouqui e il coniuge Corrado Lanino. Anche se, al momento, non è ancora chiaro quali specifici episodi siano presi in considerazione.
Resto del Carlino
