Roma. Stretta sul web e più intercettazioni. Nel sessanta sospetti in Italia.

poliziaLA POLIZIA francese vuole conoscere la vera identità dei due siriani giunti il 3 ottobre sull’isola greca di Leros (con un gruppo di profughi siriani partiti dalla Turchia), lì fotosegnalati e poi avviatisi attraverso Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia e Austria fino a Parigi. Per questo, dopo aver diffuso nei giorni scorsi l’immagine del secondo kamikaze, il sedicente Ahmad Al Mohammad, ieri ha diffuso anche quella del terzo attentatore che si è fatto saltare vicino allo stadio e che secondo la fotosegnalazione appartiene a tal Mohammad Al Mahamood. Che, al pari del passaporto, le due identità siano false – pare appartenenti a due soldati siriani – non c’è più dubbio. Come non c’è dubbio che i due siano arrivati con i profughi: a provarlo proprio la fotosegnalazione in Grecia, ripetuta anche in Serbia. Gli inquirenti francesi vogliono anche mettere a posto l’ultimo tassello delle identità dei nove terroristi entrati in azione a Parigi, e cioè capire chi fosse il terzo attentatore morto al Bataclan assieme a Omar Ismael Mostefai e Samy Amimour. Parallelamente si sta cercando di capire da quanti uomini fosse composta la struttura logistica che li ha assistiti. C’era presumibilmente Hasna Aitboulahcen e c’era il terrorista che si è fatto saltare a Saint-Denis, la cui identità – anche dopo le analisi genetiche sui resti – è ignota. Prolungato di un giorno il fermo di Jawad Bendaud, l’uomo che offri alloggio a Saint-Denis ai sospettati.

IDENTIFICATI anche i due uomini che hanno portato Salah Abdeslam via da Parigi: si tratta di Hamza Attou e Mohamed Amri. Ma ce ne sono molti altri. La polizia turca ha invece fermato ad Antalya Ahmed Dahmani, il ventiseienne cittadino belga in contatto con il commando e sospettato di aver effettuato una serie di sopralluoghi sui luoghi dell’attacco prima di volare in Turchia, via Amsterdam, il giorno dopo degli attacchi. Dahmani è un sodale di Salah Abdeslam: con lui si è recato a Bari il 1° agosto per prendere il traghetto per Patrasso, ed è rientrato a Bari il 5 agosto. La polizia francese ha consegnato a quella italiana (e alle altre europee) una lista di 15 utenze telefoniche di altrettanti sospettati. Alcuni di loro potrebbero trovarsi nel nostro Paese. Francesi e belgi cercano almeno una decina di persone. Tra di loro c’è un certo Baptiste Burgy, 32 anni, ricercato in particolare in Italia. In questi giorni nel nostro Paese sono state monitorate almeno sessanta persone. Controlli sono stati eseguiti anche nelle carceri, nelle celle di detenuti jihadisti, e sono state potenziate le attività di intercettazione e il controllo sul web. Ma al momento non sono stati raccolti elementi che facciano pensare a un pericolo imminente.

Resto del Carlino