Avrebbero causato lesioni gravissime, con danni permanenti a quattro loro pazienti operate per la riassegnazione del sesso nel 2011 e 2012 e adesso tre medici sono stati rinviati a giudizio dal Gup del tribunale di Roma.
“Esperimenti chirurgici degni di Mengele, il dottor morte del regime nazista, all’Umberto I di Roma”, ha commentato Alessandra Gracis, avvocato transgender di Conegliano che si è opposta duramente alla richiesta di archiviazione del Pm per la vicenda.
Adesso il primario di chirurgia plastica, la direttrice del laboratorio di biologia e un un chirurgo dell’ospedale romano collegato all’Università Sapienza sono stati rinviati a giudizio.
“Questi medici non solo sono venuti meno al giuramento di Ippocrate, ma anche alla Dichiarazione di Helsinki, alle norme sulla sperimentazione dei nuovi farmaci, e hanno agito senza l’autorizzazione del Comitato etico, causando delle lesioni gravissime: i mie assistiti – aggiunge – hanno un’invalidità del 40 per cento”. Il Giornale