Roma. Ultimatum di Silvio, gela gli azzurri “Cambio tutti”. Forza Italia in tilt

Roma, Silvio Berlusconi commosso tra i sostenitoriAZZERAMENTO dei vertici del partito e dei gruppi parlamentari, necessità di «restare in politica», altrimenti senza di lui il centrodestra non esiste. E una linea politica tutta da rinnovare, per parlare anche ai «27 milioni di italiani che usano internet». L’intervista a Qn di Silvio Berlusconi ha fatto andare di traverso la colazione a buona parte di Forza Italia, l’altra mattina. «Dico solo una cosa – la prende con filosofia Maurizio Gasparri – che mi aspetto, di qui a breve, la smentita. Soprattutto riguardo alle parole dette in merito al gruppo…».

LA PRASSI degli ultimi mesi, d’altra parte, ha insegnato ai più longevi tra le fila azzurre ad attendersi cambi d’umore e di idee piuttosto repentine da parte del Cavaliere. A Mara Carfagna, per dire, avrebbe detto mille volte «tienti pronta» a prendere le redini del gruppo parlamentare alla Camera, «poi non se n’è fatto mai di nulla – spiega un’autorevole voce interna – semplicemente perché Berlusconi teme Brunetta. Ma il problema è un altro, se si continua così, senza una linea chiara, Forza Italia sarà presto, prestissimo, ai titoli di coda». Malumore che serpeggia a esclusione di una Daniela Santanchè che vede rosa e s’immagina, presto, che Berlusconi torni a riprendersi ciò che gli è stato tolto «con dolo»: «Le sue parole sono la miglior risposta a chi in questi giorni parlava di un declino di Forza Italia. Siamo vivi, anzi vivissimi, e pronti a salvare il Paese dalle bugie di Renzi e dalla demagogia di Grillo». «Lo sa benissimo anche lei che questo non è vero – sosteneva invece un’altra fonte interna – lo sa che anche gente vicinissima al Cavaliere guarda con interesse a Verdini come a una scialuppa di salvataggio; morti per morti, insomma, meglio morire in piedi».

IL CLIMA dentro Forza Italia è comunque di attesa. Di vedere se davvero Berlusconi metterà in pratica almeno in parte l’intento di rivoluzionare il partito. O se, come più probabile, aspetterà di capire quanta agibilità politica gli concederanno le sue vicende giudiziarie ancora pendenti. «C’è un processo, il Ruby ter, la cui udienza preliminare si celebrerà a fine febbraio – raccontava ieri un fittiano molto informato – che preoccupa Berlusconi più degli altri processi. Un eventuale nuovo rinvio a giudizio per corruzione è considerato da molti dentro Forza Italia come la linea del Piave. Da qual momento, insomma, scatterà il ‘libera tutti’. E Verdini sta già assaporando l’idea di arrivare ad avere anche 80 parlamentari…». «Tutti noi sappiamo – chiude un azzurro di rango – che non c’è una progettualità chiara nella testa di Berlusconi e per questo molti si stanno guardando intorno nel disperato tentativo di intuire come andrà a finire. Molti sanno anche che non verranno ricandidati, perché comunque c’è la necessità di rinnovare le fila del partito e questo li terrorizza, ma non hanno ancora avuto il coraggio di strappare». Lo faranno, però, sono convinti sia i fittiani che i verdiniani, «perché non hanno altra via di scampo».
La parola d’ordine, al momento, resta comunque la prudenza. E, soprattutto, «le parole di Berlusconi non si commentano», almeno in chiaro. Non si sa mai.

Resto del Carlino