Romagna in piazza per Gaza e la Global Sumud Flotilla: da Cesena a Rimini cortei e sciopero generale

L’onda di solidarietà alla Global Sumud Flotilla, intercettata nei giorni scorsi dalla Marina israeliana, continua a crescere e travolge le città romagnole. Da Cesena a Imola, passando per Forlì, Ravenna e soprattutto Rimini, migliaia di persone sono scese in piazza nelle ultime ore. Cortei, occupazioni negli istituti scolastici, bandiere palestinesi e sindacati in testa hanno contrassegnato una giornata che si annuncia destinata a sfociare nello sciopero generale proclamato per oggi, venerdì 3 ottobre.

Rimini, epicentro della protesta e simbolo politico

È stata Rimini ad assumere il ruolo di epicentro della mobilitazione. All’Arco d’Augusto, punto di ritrovo del corteo, si sono presentate migliaia di persone con bandiere, striscioni e cori per la Palestina. La città è particolarmente coinvolta anche sul piano simbolico: tra gli italiani fermati a bordo della Flotilla ci sono il senatore riminese del M5s Marco Croatti, il ravennate Carlo Alberto Biasioli e l’attivista Michela Monte.

Questa presenza diretta ha fatto crescere l’attenzione e la partecipazione dei riminesi, che hanno percepito la vicenda non come una causa lontana, ma come qualcosa che tocca direttamente la comunità. Il corteo, denso di emozione e orgoglio, ha alternato momenti di silenzio a cori collettivi, sottolineando la richiesta di libertà per la Palestina e di rientro immediato per i connazionali.

Cesena, il sindaco in piazza con la bandiera

A Cesena, oltre 3.000 persone hanno sfilato da viale Gramsci fino a piazza del Popolo. Particolarmente significativo l’intervento del sindaco Enzo Lattuca, che ha voluto esporre la bandiera palestinese dal palazzo comunale e ha affermato: “La Flotilla non è il problema, ma forse l’inizio della soluzione”. Parole nette che hanno acceso il dibattito politico locale e nazionale, rimarcando una presa di posizione esplicita a sostegno della missione umanitaria.

Ravenna, blocchi e scuole occupate

A Ravenna in piazza del Popolo sono confluiti oltre un migliaio di manifestanti, mentre alcuni licei sono stati occupati dagli studenti che hanno organizzato presidi permanenti e dormito negli istituti. Il messaggio lanciato dagli striscioni è stato inequivocabile: “Avete bloccato la Flotilla, blocchiamo tutto”. Una linea più dura e radicale che mostra come l’agitazione non si limiti solo ai cortei, ma miri a colpire anche luoghi simbolici della quotidianità, scuole comprese.

Forlì e Imola, nuove capitali della marcia pacifica

A Forlì, oltre 5.000 persone hanno riempito viale Matteotti e piazza Saffi, dando vita a quella che è stata definita una “marea pacifica”, sebbene a tratti caotica per la concomitanza con il mercato cittadino. Ad Imola, almeno 4.000 persone hanno marciato dalla Rocca Sforzesca fino a piazza Matteotti, trasformando la città in un altro punto nevralgico della protesta romagnola.

Uno sciopero generale che divide

Al di là della portata numerica, resta il nodo politico e sociale: lo sciopero generale proclamato da Cgil, Usb e Fiom. Una scelta che raccoglie consensi nelle piazze, ma lascia molti dubbi tra chi vede nel blocco di trasporti e servizi un danno ai cittadini più che un reale atto di pressione internazionale. Non a caso il governo ha bollato l’iniziativa come “strumentalizzazione politica” che rischia di trasformare la solidarietà in un’arma ideologica, più utile a paralizzare la vita quotidiana dei lavoratori italiani che a facilitare la mediazione sulla crisi in Medio Oriente.