Giorgia Meloni sbaglia a non nominare Bonaccini commissario per l’alluvione in Romagna.
Un errore grave.
Perché come è successo altrove è il modo migliore per responsabilizzare al massimo chi governa il territorio.
Avere la Regione e gli enti locali dalla parte del Governo, dopo una tragedia di queste dimensioni, è il viatico migliore per accelerare i tempi della ricostruzione e per ottimizzare ristori, investimenti e procedure.
È la scelta migliore per non scaricare sul Governo stesso ogni inefficienza ed ogni ritardo, inevitabili per un evento di queste proporzioni.
Non c’è motivo che abbia a che fare con la logica e col buongoverno per non nominare Bonaccini.
Ci sono motivi politici, certo. Capisco.
Bonaccini è un amministratore ed è anche un leader politico che qualche mese fa ha rischiato di diventare segretario nazionale del Pd.
In Emilia Romagna è figura politica dominante da quasi un decennio.
Un bel problema per i Meloni boys emiliano romagnolo.
Infatti si oppongono.
Ma è sbagliato.
E fanno commettere un errore al Governo.
Avere contro la Romagna per la ricostruzione della Romagna è un errore pacchiano.
Significa condannare il centro destra alla irrilevanza perenne.
Significa dichiararlo responsabile di ogni errore, di ogni disagio, di ogni mancanza.
È miopia politica. Bignami e company sono miopi. Anzi proprio non vedono.
Che danno politico può fare Bonaccini se si accolla parte delle responsabilità?
Che danno fanno, a se stessi, i Bignami, se se le accollano tutte loro?
Meloni corregga il tiro.
Per la Romagna e per il suo Governo.
Sergio Pizzolante