Romagna, luglio delude le aspettative: turismo in calo e presenze italiane ai minimi

Il mese di luglio si chiude con un bilancio amaro per la Riviera romagnola: l’occupazione alberghiera ha registrato un netto calo rispetto allo stesso periodo del 2024. A confermare la flessione è un sondaggio condotto da Conflavoro-Riviera Sicura, al quale ha partecipato circa un terzo degli hotel riminesi: il 60% delle strutture segnala una riduzione significativa delle presenze.

A pesare sul bilancio stagionale è soprattutto la diminuzione dei turisti italiani, sempre più penalizzati dall’aumento dei costi familiari e costretti a ridurre la durata delle vacanze, spesso concentrate nei soli weekend. Anche il mercato tedesco – da sempre uno dei principali bacini per la Riviera – risulta quest’anno più debole. A compensare in parte il calo sono stati i flussi provenienti dai Paesi dell’Est Europa, che però, come sottolineano gli operatori, non rappresentano una clientela ad alta capacità di spesa.

Corrado Della Vista, presidente di Conflavoro PMI Rimini, parla apertamente di “stagione drastica”. Secondo i dati raccolti, il 57% della clientela è risultata essere a basso potere d’acquisto, mentre solo il 2% rientra nella fascia alta spendente. Questa dinamica ha spinto diversi albergatori a rivedere i listini verso il basso, nel tentativo di mantenere le strutture occupate.

L’unico segnale positivo arriva dall’aeroporto, che continua a rappresentare una risorsa strategica grazie ad alcuni collegamenti internazionali. In particolare, i voli da e per Londra hanno contribuito a sostenere il turismo estero, seppur in misura insufficiente a colmare il vuoto lasciato dalla clientela domestica.

Ora gli occhi sono puntati su Ferragosto, tradizionalmente il periodo clou della stagione. Ma tra rincari, incertezze economiche e cambiamenti nelle abitudini dei viaggiatori, il comparto turistico guarda all’estate con un cauto realismo.