Forlì, 5 marzo. “La gestione politica dell’emergenza sanitaria ha evidenziato i bluff del ‘buon governo’ dell’Emilia-Romagna. Costringere tutta la Romagna a ‘zona rossa’ quando anche Roma aveva previsto per la nostra regione ‘zona arancione’ appare quasi come una rivalsa di Bonaccini, che auspichiamo non si trinceri dietro dati che hanno già dimostrato di essere poco chiari e decontestualizzati. Con i numeri, egregio presidente, si può dimostrare tutto e il suo contrario ed è grave che lei accusi il Governo di non avere i dati aggiornati che, ci sembra, la sanità regionale dovrebbe comunicare a Roma in modo costante. Ci domandiamo se lei creda davvero che le comunità romagnole possano reggere continue e ingiustificabili restrizioni. Dopo un anno di lockdown, di coprifuoco e di chiusure siamo ancora allo stesso punto del marzo 2020. Questo non può che significare che è stato sbagliato tutto, fin dall’inizio, dal precedente governo Conte bis con il quale la Regione Emilia-Romagna è evidentemente in perfetta continuità. Un bravo amministratore assume decisioni basandosi su più fattori altrettanto importanti di quello sanitario. A Bonaccini forse non importano le serrande abbassate, le palestre chiuse, gli esercizi in ginocchio, i precari e gli stagionali senza lavoro, la crisi del turismo. Per questo gli consigliamo un passo indietro. Da lunedì non basterà più neppure la propaganda a salvare la sua immagine e quella della sanità regionale la cui risposta, in particolare in Romagna, non è stata efficiente come ci saremmo aspettati. La Lega Romagna boccia questa decisione che provocherà danni forse irreversibili alla nostra terra di cui Bonaccini dovrà assumersi tutta la responsabilità”.
Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.
Ufficio Stampa Lega Romagna