In queste ore, l’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) della Romagna ha avviato l’invio di circa 264mila lettere indirizzate ai cittadini, con richieste di pagamento relative a ticket sanitari non saldati per prestazioni effettuate tra il 2019 e il 2020. L’importo complessivo coinvolto sfiora i 19 milioni di euro, somma che l’azienda sanitaria sta cercando di recuperare dopo una sospensione dovuta alla pandemia e agli eventi alluvionali.
Le richieste riguardano diverse tipologie di servizi, tra cui esami diagnostici, accessi al pronto soccorso e altre prestazioni sanitarie erogate in quel biennio. Alcuni utenti, colti di sorpresa da queste comunicazioni, hanno espresso perplessità sulla trasparenza delle informazioni relative ai costi richiesti. Tuttavia, l’Ausl Romagna sottolinea che i ticket erano già stabiliti da normative vigenti all’epoca e che le tariffe erano chiaramente indicate presso i pronto soccorso e sui canali online dell’azienda.
Va precisato che la procedura di recupero rispetta i termini di prescrizione decennale, pertanto le richieste non sono considerate retroattive rispetto alla recente delibera regionale del 2025. Chiunque ritenga di non dover corrispondere quanto richiesto può presentare istanza di rivalutazione inviando una mail all’Ausl. Alcune eccezioni sono previste, ad esempio per l’uso dell’ambulanza in situazioni di emergenza, che non comporta alcun costo per il paziente.
Questo intervento di recupero crediti rappresenta uno sforzo importante per l’Ausl Romagna, che mira a riequilibrare le risorse finanziarie dopo anni segnati da emergenze straordinarie. Nel frattempo, l’azienda invita i cittadini a consultare i canali ufficiali per ogni informazione e chiarimento, confermando la piena disponibilità a gestire eventuali richieste di verifica.