Romeo Morri – Come ripensare la gestione delle risorse umane

Come ripensare la gestione delle risorse umane

Tavola rotonda – Aula Magna Università – 19 novembre 2010

Autorità,

Magnifico Rettore Giorgio Petroni

Illustri Realtori

Graditi ospiti

Il tema chi ci propone oggi questa tavola rotonda è affascinante e, insieme, complesso perché ci induce a riflettere oltre la crisi che sta attanagliando, ormai da un paio di anni, le economie mondiali. Ma l’economia non è fatta solo di imprese, o di flussi finanziari: è fatta di persone.

Per questo credo che sia molto importante rivoluzionare il vecchio concetto di impresa e passare “dall’impresa-macchina all’impresa-persona”.

In altre parole: vincere le nuove sfide del mercato puntando sulle persone.

Le politiche di direzione del personale rappresentano, in ogni Paese, una delle principali leve dei programmi di innovazione sia delle aziende, sia delle amministrazioni pubbliche.

In contesti a così alta intensità di lavoro, come sono quello europeo, o quello americano, ai quali comunque ci riferiamo, appare infatti inevitabile individuare nelle risorse umane l’elemento centrale su cui impostare le politiche di cambiamento.

Il lavoro rappresenta la risorsa fondamentale per ogni tipo di organizzazione che produce manufatti, o  servizi, o tecnologia.  Ma l’importanza di questo fattore, con la crisi del fordismo e l’affermazione di modelli produttivi flessibili caratterizzati dalla qualità, diventa sempre più chiara anche nei settori tradizionali.

In questo contesto le risorse umane sono un elemento cruciale di successo. Gli sviluppi di questa consapevolezza si sono tradotti in idee e tendenze che assumono nomi e formule differenti (economia della conoscenza, sviluppo delle competenze, apprendimento organizzativo, mercato della conoscenza, ecc.) ma che trovano il comune denominatore nel porre in evidenza, nell’era dell’economia dei servizi, la centralità delle risorse umane come fattore fondamentale per la competizione.

In tutto questo non possiamo non tenere conto del cambiamento avvenuto con la rivoluzione del web.

L’evoluzione dei mezzi di comunicazione ha reso il mondo una grande rete neurale, intrisa di miriadi di connessioni sinaptiche. Ogni sistema economico-sociale è strettamente correlato alla dinamica dell’ambiente planetario, al punto che i destini dell’uno e dell’altro sono continuamente intrecciati. Ogni società locale è condizionata dalla società globale ma contribuisce anche a farla evolvere, per cui i caratteri di quest’ultima li ritroviamo nella prima e viceversa.

La parte è nel tutto e il tutto è nella parte.

In un mondo dove l’informazione viaggia alla velocità dei bit, l’innovazione tecnologica è divenuta la pietra angolare dello sviluppo economico, sociale e politico.

Ma la tecnologia ci porta a considerare anche l’altra faccia della medaglia e ad entrare in confidenza con le tematiche dell’emergenza, dell’orlo del caos, dell’auto-organizzazione, dell’effetto farfalla, e così via, per poi iniziare a ripensare l’impresa alla luce di un pensiero molto più complesso.

L’impresa-macchina e l’impresa-persona, sono due diversi modi di concepire la realtà aziendale.

Infatti a seconda del modello scelto cambiano la leadership, il management, i gradi di coinvolgimento delle risorse, il numero delle connessioni, l’ambiente di lavoro, il tipo di comunicazione ma soprattutto i valori aziendali.

L’impresa-macchina è orientata prettamente al profitto ed è caratterizzata dal conflitto; mentre l’impresa-persona, poggiando sui valori di libertà, meritocrazia e creatività, è guidata dall’etica della cooperazione, frutto emergente dal processo auto-organizzativo. Attraverso il processo partecipativo dei lavoratori all’azienda è possibile creare un sistema a molte menti, beneficiando nell’intelligenza sistemica emergente dall’interazione degli operatori.

A questo punto entra in gioco non tanto la politica, che comunque deve avere una sua responsabilità nelle scelte, o comunque nella definizione degli indirizzi, ma soprattutto l’Università, che ha il compito di indicare, attraverso la ricerca e la formazione: metodi, modelli e teorie nella gestione delle risorse umane.

Mi compiaccio con la società Solaris, che ha ideato e organizzato questa tavola rotonda da cui tutti noi ci aspettiamo un contributo importante di conoscenza.

Un altro sentito ringraziamento ai collaboratori e gli sponsor che ne hanno permesso la realizzazione.

Buon lavoro a tutti