
(ANSA) – ROMA, 16 NOV – Arrivano altre dichiarazioni di
Cristiano Ronaldo al giornalista Piers Morgan, in vista
dell’intervista integrale che sarà diffusa nelle prossime ore da ‘Talk TV’. Nei brani dell’intervista resi noti oggi Il
fuoriclasse portoghese ha parlato anche della possibilità di
trasferirsi nell’altra squadra di Manchester, il City, prima di
accettare la corte dello United. “Onestamente, ero davvero
vicino a trasferirmi al City – le parole di CR7 -. Ho parlato
molto con loro, con Guardiola, hanno fatto tutto il possibile
per provare a prendermi ma con tutta la mia storia, ciò che ho
fatto allo United e il mio cuore, non era davvero possibile.
Anche Ferguson ha fatto la differenza, ho preso una decisione
consapevole: ha prevalso il cuore”. “Non avrei potuto voltare le
spalle al mio passato, non mi pentO – ha detto ancora Ronaldo -,
la chiave era Ferguson e quando ci ho discusso mi ha fatto
capire che era veramente impossibile per me andare a giocare nel
Manchester City”.
Poi di nuovo un attacco, in particolare contro gli ultimi
tecnjici che ha avuto allo United: “perché dico certe parole?
Perché mi va. E non capisco: arrivano questi manager e credono
di essere l’ultima Coca-Cola rimasta nel deserto. Io rispetto
tutti, ogni approccio e mentalità differente, ma su alcuni punti
non posso proprio concordare”. Ancora, parlando di Ralf
Rangnick: “alla fine, dentro di me, non ho mai visto Rangnick
come il capo perché in alcune cose non sono mai stato d’accordo
con lui. Sono sempre stato allenato dai migliori allenatori del
mondo: Zidane e Ancelotti, Mourinho, Fernando Santos e Allegri,
quindi ho una certa esperienza perché ho imparato da loro.
Rangnick era ridicolo? Certo”. Un omaggio a un ex compagno che
poi è stato suo allenatore. “Adoro Solskjaer, penso che sia una
persona eccezionale – le parole di Ronaldo -. Per me Ole lo è.
Difficile fare le cose dopo Ferguson, ma penso abbia fatto un
buon lavoro. Aveva bisogno di molto più tempo, non ho dubbi che
diventerà un buon allenatore. Per me è stata una bella
esperienza, anche se per un breve periodo è stato un piacere
poter lavorare con lui. Mi ha reso molto felice”. (ANSA).
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