Rossi e Foschi verso un nuovo soggetto politico!

Nei giorni scorsi Sinistra Unita ha accennato a quello che sarà un suo preciso impegno per l’anno appena iniziato.

E’ doveroso sottolineare che Sinistra Unita non ha alcuna intenzione di sciogliersi o di dare vita a formazioni improvvisate senza progetti poco definiti e non partecipati. La nostra idea è quella di dare impulso alle istanze di rinnovamento della politica favorendo la partecipazione e la presa di responsabilità di quei cittadini, singoli o appartenenti a movimenti e associazioni che, in questo periodo intendono dare il loro contributo stimolando la politica a prendere iniziative efficaci per fare uscire il Paese dalla crisi.

Da parte dei Cittadini infatti non è raro ascoltare ragionamenti più coraggiosi di quelli della classe politica, che sta invece mostrando sempre più la sua chiusura in sé stessa dopo avere operato per anni con quella scarsa lungimiranza che ha portato la Repubblica nella situazione in cui ci troviamo. Avere puntato tutto sulla ricchezza facile, su un’economia che non ha saputo impedire lo sviluppo di attività al di fuori della legalità pur di incrementare il profitto oltre ogni ragionevole limite, non poteva produrre conseguenze diverse.

E da questo pantano non sarà possibile uscire fino a quando il Governo continuerà ad agire irresponsabilmente favorendo continuamente la creazione di nuovi fronti di conflitto con l’Italia piuttosto che ricercare la necessaria pacificazione;

Per di più dopo avere fatto degenerare i rapporti con l’Italia al minimo storico, causando una crisi di credibilità mai vista prima, hanno anche il coraggio di auto-elogiarsi per i risultati conseguiti, prendendo in giro tutti i Sammarinesi che vivono sulla propria pelle l’emergenza delle aziende che chiudono e bruciano posti di lavoro e degli aumenti delle tasse dirette ed indirette che impoveriscono soprattutto le famiglie con redditi medio bassi.

L’affronto poi sul lavoro frontaliero che già alla fine di questo mese si vedrà decurtata la busta paga del 9% è il segno di un Governo che vuole fare pagare la crisi solo al Lavoro.

Durante l’esame della finanziaria da parte della minoranza sono giunti incoraggianti segnali riguardo proposte alternative e concrete per invertire la rotta e avviarsi verso una strada nuova, su un percorso che preveda adesione all’Europa, scambio di informazioni per contrastare evasione ed elusione fiscale, passaggio all’IVA, l’adesione al Sistema Europeo dei Pagamenti elementi che possono farci uscire dall’isolamento in cui ci ha cacciato il Patto per San Marino, così privo come è di un progetto politico ed economico con cui ridare fiducia a chi sceglie il Titano per investire e creare attività economiche serie e reali, oltre che a tutti i nostri interlocutori internazionali.

Unitamente a queste esigenze legati alla nostra sovranità occorre per il futuro di San Marino anche una nuova progettualità sociale e territoriale capace di riportare il lavoro e la responsabilità individuale e sociale al centro dell’agire dei sammarinesi.

Ebbene noi crediamo che solo le risorse sammarinesi che sono fuggite dalla politica e si sono rifugiate nelle associazioni , tutti coloro che non hanno responsabilità sugli anni bui della Repubblica, la rete delle associazioni di categorie e imprenditoriali e chi vive la politica sul territorio potranno essere capaci di mettere in campo questa nuova visione politica.

Sarebbe un grave errore se questi temi venissero ancora una volta lasciati esclusivamente ai partiti, che si presentano spesso prigionieri delle logiche di appartenenza e dunque incapaci di unire le forze per riguadagnare una prospettiva utile alla collettività. Di fronte ad una maggioranza divisa e litigiosa, in perenne ostaggio dei poteri forti che ne determinano e impediscono le scelte, e che rifiuta sistematicamente di confrontarsi con l’opposizione, ma anche con i Cittadini, è di fondamentale importanza che siano proprio questi ultimi a dare quel valore aggiunto alla politica rimettendo al centro i contenuti e chiamando le forze politiche ad esprimersi.

Noi sappiamo che i Sammarinesi hanno desiderio di una politica nuova, ci sono una enormità di temi elaborati dalle associazioni, delle giunte, dei gruppi civili che non trovano ascolto nella attuale politica. Il nostro sforzo è teso in questa direzione trovare una nuova forma politica per realizzare istanza civili fino ad oggi inascoltate, mettendo da parte le appartenenze ideologiche e ricreando schieramenti su basi più pragmatiche, selezionando cioè quelle forze, quelle persone, quelle associazioni che si battono per un cambiamento vero, in grado di mettere finalmente da parte le vecchie logiche, il legame con quei personaggi che hanno sempre condizionato la politica allo scopo di tutelare i propri interessi a scapito di quelli della collettività.

È possibile o è solo un sogno? Sarà che noi siamo realisti e sogniamo l’impossibile ma intendiamo avviare proprio questo percorso, ponendo la nostra organizzazione allo stesso tavolo con tutti coloro che intendono farsi ascoltare, coinvolgendoci reciprocamente in un rinnovato rapporto tra politica e società civile, con l’intento di portare insieme aria fresca a delle Istituzioni che vivendo in un clima sempre più asfittico rischiano seriamente di deperire.

Ivan Foschi e Alessandro Rossi  (tratto da La Tribuna)