
(ANSA) – ROMA, 14 OTT – Ancora più epica, sulfurea, ricca di
azione e mistero, e girata ancora in proto latino, passa oggi
alla Festa di Roma ROMULUS II – LA GUERRA PER ROMA, secondo
capitolo della serie Sky Original firmata da Matteo Rovere che
racconta il mito fondativo della città che diventerà Caput
Mundi. Prodotta da Sky Studios, Cattleya e Groenlandia in
collaborazione con ITV Studios, questa serie dal 21 ottobre in
esclusiva su Sky, e in streaming solo su NOW, torna nel segno
del rilancio. Ovvero nuove città, nuovi popoli, nuovi re, più
sorprese in otto episodi con i protagonisti della prima stagione
Andrea Arcangeli (Yemos), Marianna Fontana (Ilia) e Francesco Di
Napoli (Wiros) cui si aggiungono Valentina Bellè (Volevo fare la
rockstar) nei panni di Ersilia, a capo delle sacerdotesse
Sabine; Emanuele Maria Di Stefano (La scuola cattolica) che
interpreta un suggestivo sardanapalesco re dei Sabini Tito
Tazio, figlio del Dio Sancos, il più potente nemico di Roma; Max
Malatesta (Favolacce) è invece Sabos, consigliere e braccio
destro del re dei Sabini; Ludovica Nasti (L’amica geniale) veste
i panni di Vibia, la più giovane fra le sacerdotesse Sabine;
mentre Giancarlo Commare (Skam Italia) è Atys, il giovane re di
Satricum. Tornano anche Vanessa Scalera (Silvia), Sergio Romano
(Amulius) e Demetra Avincola (Deftri).
Venduta in più di 40 paesi, la serie ha un team formato da
Matteo Rovere, Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale, già
registi della prima stagione, e da Francesca Mazzoleni. Alla
sceneggiatura tornano Filippo Gravino e Guido Luculano, cui si
uniscono Flaminia Gressi e Federico Gnesini.
Ecco quello che si vede. Yemos e Wiros figli della Lupa e di
Silvia, fratelli per scelta e destino, sono proclamati re di una
nuova città consacrata a Rumia: il suo nome è ROMA e sorgerà al
posto della vecchia Velia. Tito Tazio, giovanissimo re dei
Sabini, temendo l’espansione del regno oltre i confini, invita i
due re per un rito che si rivelerà un’imboscata. Ma Yemos e
Wiros non solo se la caveranno, ma strapperanno al re le
sacerdotesse Sabine. Tra i due fratelli inizia però una crisi
perché a Roma può esserci un solo re. Chi prenderà il nome di
ROMULUS? “Il senso era di portare avanti una serie partendo da un
mondo già creato usato come blocco di partenza, ma con qualcosa
in più. Nel segno dell’intrattenimento popolare, dell’epica e
dell’azione, un po’ come questa seconda stagione fosse una nuova
prima” dice all’Auditorium Matteo Rovere.
Gli fa eco il produttore Riccardo Tozzi: È una serie molto
figlia del cinema, ma questa volta abbiamo voluto avvicinarci di
più alla leggenda mettendo su una stagione con una componente
emozionale molto alta”. (ANSA).
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