
I giudici della settima penale di Milano si sono ritirati in camera di consiglio per emettere la sentenza nel processo milanese sul caso Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati. Tra due ore, ha spiegato il presidente del collegio Marco Tremolada, i giudici daranno indicazioni alle parti sulla tempistica del verdetto, che arriverà comunque in giornata. Due soli al momento gli imputati presenti: l’ex showgirl Marysthell Polanco e Simonetta Losi, la moglie del pianista di Arcore Danilo Mariani. Nella scorsa udienza una delle imputate, Barbara Guerra, aveva annunciato per stamani dichiarazioni spontanee, ma come avvenuto già altre volte alla fine la giovane non ha parlato. Nessuna delle cosiddette ‘ex olgettine’ ha mai reso dichiarazioni davanti ai giudici (Tremolada-Gallina-Pucci) nel corso del processo con al centro le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, iniziato nel gennaio 2017 per fatti contestati che vanno dal novembre 2011 al 2015. Per Berlusconi, assolto in via definitiva nel processo Ruby e dai Tribunali di Roma e Siena in due filoni processuali del ‘ter’, l’aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto una condanna a 6 anni di reclusione e una confisca da oltre 10 milioni di euro. Ossia del prezzo della presunta corruzione: soldi e regalie, come case, macchine e contratti tv, che il Cavaliere, per i pm, avrebbe versato alle ragazze, ex ospiti delle serate del “bunga bunga” a Villa San Martino, per comprare il loro silenzio e la loro reticenza nelle deposizioni nei due processi sul caso Ruby. Per Karima El Mahroug, che avrebbe incassato, secondo l’accusa, circa 5 milioni di euro, la Procura ha chiesto una condanna a 5 anni e una confisca da 5 milioni di euro. Karima non è presente in aula, anche se comunque potrebbe esserci, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, per la lettura del dispositivo. La difesa di Berlusconi, coi legali Federico Cecconi e Franco Coppi, ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. La tesi difensiva è che il leader di Fi ha sempre versato quel denaro alle giovani per risarcirle per la vita rovinata dallo scandalo mediatico. Sul verdetto potrebbe pesare un’ordinanza già emessa dai giudici nel novembre 2021: hanno dichiarato “inutilizzabili” i verbali di almeno 18 giovani resi nei processi Ruby, perché, secondo il Tribunale, andavano già indagate dal marzo 2012 e sentite in aula con la garanzia dei testi assistiti da avvocati. Provvedimento che non vale, però, per parte delle dichiarazioni di Guerra e per quelle di Iris Berardi, perché all’epoca era stato già aperto e archiviato un fascicolo a loro carico.
POLANCO PRIMA DELLA SENTENZA, ‘ANNI DI INFERNO’
“La mia vita in questi anni è stata un inferno. Spero che andrà bene. I giudici sono intelligenti e sento che andrà bene. Se andrà male parlerò”. Così Marysthell Polanco, ex showgirl ed ex ospite delle serate di Arcore, nonché tra le imputate nel processo milanese sul caso Ruby ter assieme a Silvio Berlusconi, ha parlato coi cronisti in attesa della sentenza. “Io sono sempre positiva, se va male andrà bene e se va bene andrà bene”. E ancora: “Dopo tanti anni finalmente è arrivato il momento. Non possono condannare una persona che non ha fatto niente. Come ha detto il mio avvocato non c’è l’evidenza – ha concluso – solo tutte chiacchiere e distintivo”.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte