Rugby. All blacks gloria infinita

AUCKLAND, NEW ZEALAND - JUNE 09:  The All Blacks perform the Haka before the International Test Match between the New Zealand All Blacks and Ireland at Eden Park on June 9, 2012 in Auckland, New Zealand.  (Photo by Phil Walter/Getty Images)
AUCKLAND, NEW ZEALAND – JUNE 09: The All Blacks perform the Haka before the International Test Match between the New Zealand All Blacks and Ireland at Eden Park on June 9, 2012 in Auckland, New Zealand. (Photo by Phil Walter/Getty Images)

IN UNO STADIO di Twickenham gremito (80.125 spettatori) gli All Blacks hanno conquistato la loro terza Coppa del Mondo. Lo hanno fatto doppiando nel punteggio, 34 a 17, un’Australia generosa, irriducibile ma mai veramente in partita. Nel corso degli 80 minuti i Wallabies hanno impensierito gli avversari solo tra il 52esimo minuto e il 70esimo quando sono riusciti a segnare due mete (con Pocock e Kuridrani) giovandosi anche di un’espulsione temporanea rimediata dall’estremo neozelandese Ben Smith, autore di un placcaggio irregolare. Venti minuti di rabbia e di riscossa non sono però bastati a ribaltare le sorti di un incontro che, dopo un inizio in equilibro, era via via scivolato nelle salde mani dei Tutti Neri.
Tutti Neri in grado di arrivare al riposo sul 16 a 3, grazie a tre calci di punizione di Carter e a una meta dell’elettrico folletto Milner Skudder trasformata, ovviamente, da Carter. Per gli australiani, invece, solo una striminzita punizione di Foley e tanta fatica nel tentativo di contenere gli attacchi avversari. Stessa musica ad inizio ripresa con gli All Blacks spietati nel portarsi sul 21 a 3 in virtù di una meta di Ma’a Nonu trasformata da Carter. Poi, quando il match sembrava ormai chiuso, c’è stata la reazione degli australiani di cui abbiamo detto. Arrampicatisi sul 21 a 17 si sono lanciati a testa bassa tentando il tutto per tutto, ma con un drop velenoso da 35 metri il n. 10 degli All Blacks ha tagliato loro definitivamente le gambe. Pura accademia l’ulteriore calcio messo dentro da Carter (eletto uomo del match) e la meta in contropiede di Barrett all’ultimo minuto.
Con questo successo, gli All Blacks hanno definitivamente consolidato la loro fama dimostrando di saper conquistare i grandi trofei anche fuori delle mura amiche. Tre coppe del Mondo in bacheca, di cui due consecutive attestano che sono i migliori dei migliori.