“Domani sarà più difficile che col Galles. Perché l’Irlanda è più forte. Gioca con intelligenza, è imprevedibile: una squadra che prima della partita studia a lungo gli avversari e poi li sorprende con delle giocate disegnate a misura delle debolezze degli altri”. Ma Sergio Parisse non ha paura, anzi. “Dobbiamo riscattare la sconfitta di domenica scorsa e non ripetere gli errori che ci hanno condannato nella ripresa. Mantenere attenzione e disciplina per tutti gli 80 minuti, non avere dubbi in difesa. Mai”.
E su DMax il saluto di Castrogiovanni – Il capitano degli azzurri ha effettuato il tradizionale captain’s run all’Olimpico indossando le cuffiette: “Ascoltavo i Rolling Stones: musica adatta ad un ‘vecchietto’ come me”. Trentatré anni, Parisse si è presentato in conferenza stampa con Angelo Esposito, la grande novità dell’Italrugby che affronta sabato un’Irlanda (ore 15.30, diretta DMax dalle 14.45 con Martin Castrogiovanni che saluterà i vecchi compagni) reduce dalla sorprendente battuta d’arresto a Edimburgo. “Sono pronto, sarà emozionante: una grande occasione, per me”, ha spiegato l’ala di Treviso. Ma la maggior parte delle domande era naturalmente tutta per il numero 8, che ha raccontato della strana vigilia di Conor O’Shea, l’allenatore azzurro di origini irlandesi: “Per lui è un match speciale, ma anche oggi ci ha ripetuto di restare concentrati sui noi stessi e il nostro progetto di gioco”.
“Dopo il Sudafrica possiamo ripeterci” – Sergio racconta che con l’arrivo del nuovo ct sono cambiate molte cose: “Ci ha dato fiducia, crede nelle nostre potenzialità. Vuole cambiare l’ambiente e il modo di pensare: non è facile per i ragazzi, la maggior parte di loro gioca nelle due franchigie italiane in condizioni negative – a volte disastrose, alle Zebre -, ma è con loro che siamo riusciti a battere il Sudafrica. E possiamo ripeterci domani”. Repubblica.it