
(ANSA) – PARIGI, 07 SET – Il presidente della federugby
francese (Ffr), Bernard Laporte, è comparso questa mattina in
tribunale a Parigi per l’avvio di un processo che lo vede
imputato per corruzione e favoreggiamento, insieme con altre
quattro persone, una vicenda che sta terremotando l’intero
sistema della palla ovale che in Francia riscuote lo stesso
seguito, e interessi, del calcio. Il 58enne Laporte è una
leggenda nel suo Paese, e non solo: ct della nazionale dal 1999
al 2007, ministro dello sport durante la presidenza Sarkozy, dal
2016 è presidente della Ffr e dal 2020 è vicepresidente sia del
Sei Nazioni che di World Rugby. Ma almeno altrettanto noto è
almeno uno dei coimputati, il miliardario di origine siriana
Mohed Altrad, presidente del presidente del Montpellier.
Secondo l’accusa, l’amicizia tra i due avrebbe creato un
clima torbido di reciproci interessi, economici e non, culminati
tra l’altro con la firma di un accordo da 1,8 milioni di euro
che ha permesso al colosso Altrad di diventare il primo marchio
a comparire sulla maglia della nazionale di rugby. Nel 2018, il
nome del gruppo è comparso sotto un altro contratto di
sponsorizzazione da 35 milioni con la federazione, che secondo
la procura sarebbe a sua volt frutto di corruzione. Ma nel gorgo
sono finiti altri personaggi di primo piano: l’ex rugbista e
uomo d’affari Claude Atcher, che per il suo coinvolgimento nel
caso è stato rimosso dal suo ruolo di direttore generale di
Mondiali 202, che saranno ospitati in Francia, il vicepresidente
e un dirigente della federazione, Serge Simon e Nicolas
Hourquet.
Il processo, al centro dell’attenzione mediatica in Francia,
dovrebbe terminare il 22 settembre. Laporte si è detto convinto
che ne uscirà pulito. (ANSA).
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