Stop alla cittadinanza onoraria per Francesca Albanese a Russi. Dopo il ritiro della proposta da parte della sindaca Valentina Palli, interviene il segretario regionale del Pri, Eugenio Fusignani, che plaude alla decisione, la definisce “saggia” e chiede che sia definitiva. In una nota diffusa oggi, Fusignani rilancia, proponendo al contempo figure alternative e “non di parte” come la senatrice a vita Liliana Segre o il cardinale Pierbattista Pizzaballa.

La polemica era nata attorno alla proposta di conferire la massima onorificenza cittadina alla relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi. Una scelta che aveva visto la netta contrarietà del Partito Repubblicano locale. Ora, con il passo indietro della prima cittadina, il segretario regionale Fusignani esprime apprezzamento per la “sensibilità politica” dimostrata dalla sindaca Palli, un gesto che, secondo il leader repubblicano, “dimostra attenzione al dibattito pubblico e rispetto per la pluralità delle opinioni”.
Fusignani chiarisce però che la sensibilità del Comune di Russi verso “la tragedia che sta colpendo il popolo palestinese” non è in discussione. Il punto, sottolinea, è un altro. «Proprio perché le cittadinanze onorarie devono unire e restare come traccia indelebile del sentire di un’intera comunità — si legge nella nota — ritengo opportuno che alla saggia decisione di ritirare la proposta dall’ordine del giorno segua la decisione altrettanto saggia di non riproporla più».
Tuttavia, se l’amministrazione volesse comunque legare un riconoscimento alla tragedia umanitaria di Gaza, il segretario del Pri avanza due proposte concrete, volte a individuare “una figura indiscutibilmente non di parte”. La prima è quella di Liliana Segre, “testimone luminosa di libertà e di umanità”, un nome che richiamerebbe, nello spirito, la cittadinanza onoraria che Ravenna conferì a Cesare Moisè Finzi.
In alternativa, se si volesse legare la scelta direttamente alla tragedia in corso in Medio Oriente, Fusignani indica il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, “in prima linea nell’aiuto concreto e imparziale alle popolazioni civili di Gaza”. Una figura, quest’ultima, che secondo il segretario “troverebbe certamente il consenso del PRI, perché espressione di un comune sentire umanitario, capace di unire e di parlare a tutti”. Per Fusignani, sarebbe “un gesto alto, non divisivo, capace di trasmettere il messaggio di una comunità che sceglie di stare dalla parte di chi, ogni giorno, costruisce la pace con dignità, coraggio e silenziosa dedizione”.













