San Marino ha già dimostrato che può dialogare con Bruxelles e con Roma con dignità, negoziando settore per settore, selezionando gli ambiti in cui integrarsi, senza svendersi, un pò come fa, in grande stile la Svizzera.
Questa è la vera integrazione intelligente: modulare, bilanciata, rispettosa delle peculiarità di uno Stato piccolo ma orgoglioso.

Al contrario, l’accordo generale ci spingerebbe contro un muro: un groviglio di normative calate dall’alto, istituzioni estranee, burocrazia senza controllo, costi insostenibili e caos legislativo.
E c’è di più: nel testo dell’accordo di associazione è scritto nero su bianco che, una volta ratificato, San Marino dovrà rinunciare a tutti gli accordi settoriali già esistenti con l’Unione Europea.
Parliamo di quegli accordi che ci hanno permesso di prosperare, di salvaguardare la nostra autonomia e il nostro interesse nazionale.
Saranno cancellati con un colpo di penna.
Questo vuol dire che, se tra 3 o 5 anni – come alcuni auspicano – si dovesse tenere un referendum confermativo, e i cittadini dovessero finalmente dire NO all’accordo, San Marino si ritroverebbe senza più nulla in mano:
né accordo di associazione, né gli accordi precedenti. Perché li avremo abbandonati per aderire al nuovo sistema, e non ci sarà possibilità di recuperarli.
Beccari ci ha messo in una gabbia a doppia chiave:
– Se l’accordo viene approvato, sarà la fine della nostra sovranità;
– Se verrà bocciato più avanti tra 3-5 anni, sarà la fine delle nostre relazioni con l’UE, perché ci saremo autoesclusi da ogni altro accordo utile.
UN DISASTRO, IL DISASTRO BECCARI! CHE DOPO SECOLI DI INDIPENDENZA HA DISTRUTTO SAN MARINO.
In entrambi i casi, una condanna al fallimento.
Beccari non ha solo sbagliato strategia: ha scelto la strada che porta al disastro, qualunque sia l’esito finale.
E la cosa più grave è che non ci ha nemmeno permesso di votare il Referendum.
Ecco quali sono gli accordi che rinunceremo per sempre:
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Accordo di cooperazione e unione doganale (Customs Union Agreement)
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Firmato nel 1991 e pienamente operativo dal 2002 (preceduto da un accordo interinale dal 1992 al 2002)
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Cancella dazi e misure non tariffarie per quasi tutte le merci (ad esclusione dei prodotti del carbone e dell’acciaio)
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Convenzione monetaria (Monetary Agreement)
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In vigore dal 2000/2001, rinegoziata nel 2012, con aggiornamenti annuali fino al 2023
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Consente l’uso dell’euro e l’emissione di monete sammarinesi sotto normativa BCE
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Accordo sullo scambio automatico di informazioni fiscali
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Originariamente firmato nel 2004 e integrato dallo standard OCSE nel 2016
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Consente lo scambio automatico di dati su redditi da interesse tra San Marino e UE
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Accesso SEPA (Single Euro Payments Area)
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Integrato tra il 2010 e il 2014, rende San Marino parte del sistema unico europeo dei pagamenti in euro.
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Cooperazione antiriciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo
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Accordi tecnici e normativi in linea con le direttive UE per il contrasto ai flussi illeciti .
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Accordi di cooperazione per la gestione delle frontiere / Schengen
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Non siamo parte formale di Schengen, ma esiste una gestione congiunta delle frontiere e controlli occasionali
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Nel 2024 è stato autorizzato l’avvio di negoziati su un accordo integrativo in tema di frontiere
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Protocolli di aggiornamento all’accordo doganale
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In seguito alle adesioni di Austria, Finlandia, Svezia (1997), dei Paesi dell’Est (2005), e Croazia (2013), con implementazione tramite atti del Comitato UE?SM nel 2010, 2020, ecc.
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E tanti altri..