
(ANSA) – MILANO, 02 DIC – Tredici esponenti di estrema
destra, appartenenti a Lealtà Azione, CasaPound e Forza Nuova,
sono stati mandati a processo per manifestazione fascista (reato
previsto dalla legge Scelba) e per incitamento “alla
discriminazione o alla violenza per motivi razziali” (reato
previsto dalla legge Mancino) per aver fatto saluti romani e la
cosiddetta “chiamata del presente” il 29 aprile del 2018, a
Milano, nel corso di una manifestazione non autorizzata.
Lo ha deciso oggi il gup di Milano Stefania Pepe accogliendo
la richiesta di rinvio a giudizio del pm Francesca Crupi e
fissando la prima udienza del processo per il 9 febbraio davanti
alla terza penale. Tra i difensori degli imputati gli avvocati
Antonio Radaelli e Luca Procaccini.
Si trattava di una manifestazione, a cui presero parte circa “2mila persone”, per commemorare, come fanno quasi tutti gli
anni a Milano esponenti di estrema destra, lo studente Sergio
Ramelli e l’avvocato Enrico Pedenovi, uccisi negli anni ’70, e
Carlo Borsani, militare e stretto collaboratore di Mussolini
ucciso nell’aprile del 1945. Tra i rinviati a giudizio oggi
anche Gianluca Iannone, uno dei leader di CasaPound. Tra
l’altro, a fine dicembre inizierà un altro processo a Milano per
saluti romani alla manifestazione, sempre per Ramelli, del 2019.
Lo scorso 24 novembre, la Corte d’Appello di Milano,
ribaltando le assoluzioni di primo grado, ha condannato 8
imputati a due mesi di reclusione e a 200 euro di multa ciascuno
per violazione della legge Mancino per saluti romani alla
commemorazione nel 2016 di Ramelli, Pedenovi e Borsani. (ANSA).
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