Ho seguito con trepidazione le vicende di qualche paese dell’Unione Europea in gravi difficoltà finanziarie, soprattutto, della Grecia che ha visto un impegno straordinario a livello internazionale per salvarla dalla bancarotta.
Quando i conti pubblici non sono a posto, la spesa facile porta al debito quando ci si allontana da una gestione rigorosa, prudente e programmata, i rischi di una crisi di sistema si moltiplicano.
Non sono ancora tranquillo sul destino dell’euro e sul risanamento finanziario perché non si è ancora messo mano alle regole mondiali per imbrigliare la speculazione con l’obiettivo di mettere fine all’economia di carta e favorire l’economia reale.
Però mi è piaciuto l’intervento solidale dell’Europa dalla quale, inspiegabilmente San Marino vuole rimanere estranea. La crisi sammarinese è sempre più pesante. Le finanze pubbliche corrono verso il debito, le imprese chiudono le attività, la disoccupazione aumenta di giorno in giorno, il rapporto con l’Italia continua a essere negativo, l’operato del governo è frammentario, senza un progetto di futuro, senza una politica economica e finanziaria, senza il rinnovamento e il cambiamento che la situazione esige. I dati di sistema, la situazione di Tesoreria, il risultato della riserva imposta dalle banche, il testo parafato con l’Italia, l’indebitamento dello Stato verso l’ I.S.S. , la situazione dei fondi pensione, sono elementi sui quali viene tenuto il segreto di Stato, addirittura il segretario della Democrazia Cristiana non conosce la situazione finanziaria e deve entrare nella Segreteria di Stato per affermare che è la prima cosa da fare ! Anche la maggioranza, perciò è tenuta all’oscuro della gestione statale di un governo immobilistico che si sta sciogliendo come neve al sole e neppure se ne accorge.
La mia preoccupazione è che i conti di bilancio siano messi male, mentre la spesa facile, quella clientelare e demagogica continua.
Che gli accordi parafati con l’Italia siano sfavorevoli per San Marino – Che non si voglia prendere decisamente la strada del cambiamento della trasparenza – Che il Governo non è interessato alla riconversione dell’economia, al riposizionamento internazionale alla creazione della nuova San Marino e neppure alla chiusura e alla migrazione di aziende che sono la vita del Paese. Non prende in considerazione la vita del Paese; non prende in considerazione l’adesione all’ Unione Europea; non capisce che per rilanciare su basi nuove il sistema occorrono finanziamenti superiori al miliardo di euro; non ha la consapevolezza della gravità di una crisi che durerà molto e ridimensionerà notevolmente la nostra economia.
Di questo passo chi salverà San Marino ?
Alessandro Mancini