
(ANSA) – BOLOGNA, 30 MAR – La citofonata di Matteo Salvini al
Pilastro di Bologna il 21 gennaio 2020 deve collocarsi in un
contesto di campagna elettorale per le Regionali in
Emilia-Romagna e la sua condotta chiama dunque in causa la
scriminante dell’esercizio del diritto di critica politica. E’
in sintesi questo il motivo per cui la Procura di Bologna ha
chiesto l’archiviazione del fascicolo nato dalla querela per
diffamazione presentata da due residenti nel palazzo, preso di
mira dal senatore della Lega che suonò chiedendo della presenza
di spacciatori.
Il pm Roberto Ceroni e il procuratore Giuseppe Amato
sottolineano che dalla visione delle immagini non si arriva
all’identificazione delle persone accusate. Ma soprattutto “l’episodio – scrivono i pm – si verifica in clima di piena
campagna elettorale in cui, sul tema della pubblica sicurezza,
le contrapposte fazioni politiche hanno sicuramente avuto modo
di prendere posizione nelle rispettive campagna”. Obiettivo
dunque era “la critica alla precedente amministrazione in un
momento in cui l’amministrazione deve essere rinnovata”.
Il legale della famiglia, l’avvocato Filomena Chiaretti, ha
annunciato l’oppposizione, ma l’udienza non è ancora fissata.
(ANSA).
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