Vigilia tumultuosa del comizio che non sarà preceduto da cortei del Carroccio per motivi di ordine pubblico con blitz e cariche della polizia da mattina a sera. Inizio, ieri, in piazza del Popolo con occupazione della Basilica di Santa Maria, excursus sul tetto della chiesa per sistemare uno striscione, sit in e presidio in piazzale Flaminio fino agli scontri arrivati con il buio e degenerati tra lacrimogeni e «cortei selvaggi» al grido «Odio la Lega». Alcune persone sono state fermate e qualche contuso si è fatto medicare ma nessuno ha riportato gravi conseguenze dagli incontri ravvicinati tra i manganelli delle forze dell’ordine e i caschi prontamente indossati sopra la kefiah d’ordinanza dei contestatori. Sigle diverse da Sel ai Comitati per la casa ai migranti tutte riunite nel #MaiconSalvini che hanno mandato in tilt la già difficile circolazione romana e terrorizzato residenti e commercianti della via Flaminia fino alle propaggini di Villa Borghese. Obiettivo dei manifestanti, tanto il Carroccio quanto Renzi con slogan pesanti quanto la promessa: «Bruceremo la piazza». E CHE quella di oggi non sarà una giornata serena nella Capitale lo lasciano presagire i 3.000 uomini delle forze dell’ordine già mobilitati per garantire la sicurezza. Oltre a piazza del Popolo, dove si snocciolerà il variegato popolo della Lega in trasferta accompagnata dai giovani di Casa Pound e dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ci sarà da tenere a bada tutta l’area circostante a rischio raid. Perché i movimenti l’hanno detto chiaramente: «Non permetteremo a Salvini di parlare a Roma». E gli stessi movimenti saranno, nel primo pomeriggio, riuniti a piazza Vittorio e poi raggiungeranno Campo de’ Fiori in corteo. Ma anche i militanti di Casa Pound saranno a piazza Vittorio (in zona c’è la sede) per riunirsi e poi raggiungere piazza del Popolo. «Aspettiamo non meno di 7.000 persone» anticipa il presidente Gianluca Iannone avvertendo: «Noi certo non li andremo a cercare. Ma se verranno a cercarci loro..». Questi i toni quando ancora mancano ore al sabato da serrande abbassate dei negozianti spaventati dopo la furia degli hooligans olandesi di qualche giorno fa. Salvini, intanto, aspetta la solidarietà dei ministri, in primis quello dell’Interno, e gongola per la pubblicità gratuita offertagli dai «nipotini dei partigiani» che vogliono bonificare Roma dai fascisti. «I disordini chiosa il leader del Carroccio non ci spaventano, aumentano le adesioni». (…) Il Resto del Carlino
