Matteo Salvini ha difeso la presenza del premier ungherese Viktor Orbán e del leader olandese Geert Wilders al raduno leghista di Pontida, programmato per il 6 ottobre 2024. In risposta alle critiche, Salvini ha definito “strano” considerare un problema la partecipazione di Orbán, eletto democraticamente in un Paese dell’UE, sottolineando che la Lega ha il diritto di invitare alleati internazionali che condividono la stessa visione politica. Salvini ha ironizzato sul fatto che, se la sinistra volesse incarcerare chi non le è simpatico, allora sì che ci sarebbe un vero problema.
Il raduno di Pontida, tradizionalmente un simbolo della Lega, sta assumendo un ruolo sempre più internazionale, con la partecipazione di figure chiave del movimento sovranista europeo. Salvini, Orbán e Wilders fanno parte di una strategia politica volta a rafforzare l’alleanza sovranista in Europa, in vista delle elezioni europee del 2024. Questa coalizione mira a sfidare le attuali maggioranze politiche a Bruxelles, opponendosi alla politica migratoria e alle “restrizioni burocratiche” imposte dall’Unione Europea, sostenendo invece una visione di identità nazionale e sovranità popolare.
La partecipazione di Wilders, che ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo per l’evento, e Orbán, leader del partito ungherese Fidesz, rafforza l’idea di un blocco politico che cerca di consolidare il proprio peso in Europa, sfruttando la crescente popolarità di movimenti sovranisti in vari Paesi. Questa coalizione, guidata da Salvini e sostenuta da figure come Marine Le Pen, punta a capitalizzare il sentimento euroscettico in continua crescita.