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(ANSA) – REGGIO EMILIA, 10 FEB – Associazioni e attivisti
sono presenti fin dal mattino presto fuori dal tribunale di
Reggio Emilia, a fare da “scudo” alla memoria di Saman Abbas,
chiedendo giustizia per la 18enne pachistana uccisa a Novellara
nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Oggi inizia in Corte di assise il processo per cinque familiari della
ragazza che rifiutò un matrimonio combinato: lo zio Danish
Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Numanhulaq Numanhulaq, il padre
Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, accusati di concorso in
omicidio. I genitori si trovano in Pakistan, Abbas agli arresti,
la madre ancora latitante ed è probabile che oggi i difensori ne
chiedano lo stralcio.
All’esterno del tribunale sono presenti striscioni e
cartelli. “Saman nel cuore e nelle lotte”, si legge su quello di ‘Non una di meno’. Altri intonano cori chiedendo giustizia per
la giovane, il cui cadavere è stato trovato in un casolare,
vicino a casa, a metà dello scorso novembre: era stata cercata
invano per un anno e mezzo. Diverse associazioni saranno parte
civile: tra queste, già costituite, Penelope (che tutela
familiari e amici di persone scomparse) e Ucoii, Unione delle
comunità islamiche italiane. (ANSA).
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