Sammarinese violenta una prostituta. Io trattata come un oggetto

Solo pochi giorni fa davamo conto da queste pagine, non senza sconcerto, dell’imminente apertura a San Marino di un bordoll, una casa di appuntamenti con bambole. Ecco una storia che evidenzia come la disumanizzazione prima ancora che nell’ambiente che ci circonda sia iniziata dentro di noi, nella nostra propria intimità.

Dalla vicina Rimini è giunta la eco di una storia dai tratti inquietanti che trascina il nome della Repubblica in un nuovo scandalo, questa volta a luci rosse. Perché una persona che non vogliamo chiamare uomo – ovunque ne sentiamo la mancanza – un imprenditore sammarinese avrebbe violentato una prostituta dopo che essa si sarebbe rifiutata di avere un rapporto non protetto.

La donna, una giovane rumena, conosceva da tempo l’uomo che in occasione di precedenti incontri l’avrebbe addirittura ospitata a casa sua a San Marino. Inoltre l’imprenditore avrebbe sempre usato con la escort la massima cortesia portandola spesso a cena anche in compagnia di amici e arrivando a pagare un’ora trascorsa con lei fino a 500 euro. Per questo la giovane avrebbe dichiarato di non aver mai temuto l’uomo che improvvisamente si sarebbe invece rivelato un vero e proprio mostro.

E’ quanto ha raccontato la donna che piena di lividi si è recata al pronto soccorso riferendo di essere stata violentata in un hotel a 4 stelle di Rimini dopo una cena perché al suo aggressore non andava di indossare il pro lattico. “Ho sentito di essere trattata come un oggetto – si è sfogata la donna”. Solo pochi giorni fa davamo conto da queste pagine, non senza sconcerto, dell’imminente apertura a San Marino di un bordoll, una casa di appuntamenti con bambole. Ecco una storia che evidenzia come la disumanizzazione prima ancora che nell’ambiente che ci circonda sia iniziata dentro di noi, nella nostra propria intimità.

Vengono allora in mente le parole che uno dei massimi poeti del Novecento, Dino Campana dedicò a Sibilla Aleramo, donna amata dal Poeta che fu amante di personaggi molto noti tra cui Gabriele D’Annunzio e il Duce. Si rivolse a lei con queste parole “Sul più illustre paesaggio, ha passeggiato il ricordo….e il vostro sguardo di vergine violata”. Cose d’altri tempi!

La RepubblicaSM