Decine i pazienti del Titano curati presso la nuova piattaforma ambulatoriale della citta? malatestiana.
Il servizio eroga circa 2800 prestazioni- consulenze all’anno. Sette persone sono state sottoposte al trapianto di polmone.
Taglio del nastro ieri all’ospedale Bufalini di Cesena per la nuova piattaforma ambulatoriale che gia? da qualche giorno riunisce il centro regionale Fibrosi cistica, l’unita? operativa di Genetica medica e il servizio di Dietetica e nutrizione. Si tratta di un’area di circa 500 metri quadrati, completamente riqualificata con il rifacimento delle finiture edili e degli impianti.
Anche i servizi igienici sono stati ristrutturati, rendendoli accessibili alle persone non autosufficienti. All’interno, gli ambienti si caratterizzano per una particolare attenzione nella scelta di colori e materiali tesi a favorire la percezione di comfort e accoglienza, in continuita? con il percorso di umanizzazione degli ambienti ospedalieri, avviato da diversi anni all’ospedale.
Costo del restyling: circa 530.000 euro, mentre per arredi e piccole attrezzature da ambulatorio sono andati quasi 30.700 euro. Il centro regionale Fibrosi cistica effettua sia attivita? ambulatoriali, e dunque esecuzione del test del sudore, controllo clinico, strumentale e fisioterapico, prescrizione di farmaci sia di uso continuativo che urgente, interventi terapeutici; sia attivita? di ricovero ordinario.
Attualmente segue 170 pazienti tra i sei mesi e i 60 anni, provenienti dalla Romagna e dalle province di Ferrara, Bologna, Modena e Pesaro-Urbino, oltre che da San Marino. Di questi, sette si sono sottoposti al trapianto di polmone.
Il Centro e? integrato con il laboratorio di Genetica medica che effettua visite specialistiche, predisponendo percorsi diagnostici e test per formulare o escludere una diagnosi genetica, fornisce consulenze su patologie sui rischi genetici di trasmissione ereditaria.
Il servizio eroga circa 2.800 prestazioni-consulenze all’anno per tutta l’Ausl Romagna. Infine il servizio di Dietetica e nutrizione si pone in un’ottica trasversale collaborando con i colleghi specialisti delle varie unita? operative ospedaliere per la cura e il trattamento dietetico nutrizionale dei pazienti ricoverati e con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta nella gestione della nutrizione artificiale al domicilio del paziente.
La Tribuna