Lo spettacolo è inserito nel programma delle iniziative della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne che si celebra il 25 novembre.
Stupro e Stoccolma affronta temi di forte impatto psicologico quali la violenza, il potere e la manipolazione psicologica in un contesto/scenario di guerra. Il testo, modulato attraverso una scrittura di forte intensità, quasi spietata, va a esplorare il sottile confine tra vittima e carnefice portando in scena lo “strano” meccanismo della Sindrome di Stoccolma – questa sindrome si manifesta come vera e propria dipendenza psicologia o affettiva da parte della vittima nei confronti del proprio aggressore – e mettendo lo spettatore di fronte all’ambiguità del trauma e della sopravvivenza di quest’ultima (la vittima appunto).
Scritto e diretto da Giovanni Luca Valea, Stupro & Stoccolma fa luce sui tragici effetti della guerra filtrata tramite una drammaturgia essenziale e dal linguaggio che alterna crudezza e lirismo. In altre parole si propone quale esperienza teatrale radicale e perturbante, in linea con la ricerca di nuovi linguaggi e tematiche urgenti della contemporaneità.
La trama
In un rifugio antiaereo, tre uomini – Jung, Michael e Scott – hanno appena violentato una donna durante un feroce bombardamento. Sono tre personaggi molto differenti tra loro. Soprattutto dal punto di vista delle reazioni di fronte al fatto appena compiuto.
Il primo, Scott, ha un atteggiamento di preoccupazione perché teme che quanto successo possa avere ripercussioni sulla carriera del padre. Mentre Michael, il secondo violentatore, viene assalito da un rimorso tardivo e, infine, Jung che al contrario degli altri due non sembra affatto voler riconoscere la propria crudeltà rispetto alla violenza commessa.
Da ultima, la vittima: Noor. Una donna che ha perduto una figlia in un altro bombardamento ed è ancora terrorizzata dalle sirene dell’allarme; con la paura addosso di rimanere da sola assieme al suo dolore.
Da qui la sua reazione: finge di preferire il male sulla propria carne piuttosto che perdere la vita sotto le bombe.
Noor millanta pure l’arrivo imminente di Fatiha, la figlia, così da potere tenere stretti a sé gli stessi aguzzini coinvolgendoli in un vortice distruttivo fatto di dolore e disperazione. Vortice che si placa solo sul finale, allorché i tre uomini si dissolvono e appare la luce di un flebile, tenue tregua.
Una produzione Lo Spazio Vuoto
Drammaturgia e regia: Giovanni Luca Valea
In scena: Andrea Bino, Stefania Felizzi, Eliseo Pantone, Matias Pellegrino, Raffaele Totaro
Musiche: Pietro Aquino
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Infoline: 320.3827576 – lospaziovuototeatro@gmail.com
Comune di San Clemente











