SAN LEONE ‘torna’ a casa. Ci son voluti mille anni ma l’evento è alle porte. Una commissione mista, formata dai rappresentanti del Comune di San Leo, del Comune di Voghenza e delle Diocesi di Ferrara-Comacchio e San Maino-Montefeltro, si è già riunita due volte (in Valmarecchia e nel ferrarese) per programmare i festeggiamenti relativi al millenario della traslazione delle ossa di San Leone da San Leo a Voghenza, dove si trovano attualmente. Del Comitato fan parte anche le due Pro Loco e la Società di studi storici per il Montefeltro, tutti uniti per non lasciare nulla di intentato e celebrare degnamente il millenario. Secondo la tradizione, il Santo scalpellino per oltre 600 anni aveva riposato nel sarcofago di pietra a San Leo finché nel febbraio 1016 l’imperatore Enrico II, con il consenso di papa Benedetto VII; prelevò le spoglie mortali del santo per portarle al suo paese. Durante il viaggio però «nei pressi di Ferrara, i cavalli si impennarono e non vollero più proseguire, costringendo l’imperatore a lasciare il corpo nel luogo che prese il nome di Voghenza di San Leo». Qui, ogni anno, il 14 febbraio si festeggia con ‘San Leo d’inverno a Voghenza’ l’arrivo del corpo del Santo (mentre San Leo lo celebra il primo agosto). In questa data potrebbero partire le celebrazioni storiche e artistiche. Tra queste – assicura il sindaco Chiara Cavicchi di Voghiera – la realizzazione «di una mostra itinerante sul Santo da presentare e allestire in entrambi i territori». La mostra sarà accompagnata da «nuovi studi storici sul santo e sulla traslazione», rilancia il primo cittadino di San Leo Mauro Guerra, un convegno e non si esclude l’emissione di un francobollo speciale. Anche San Marino potrebbe essere coinvolta nelle celebrazioni del millenario. Di doni di reliquie dalla diocesi ferrarese a quella feretrana, invece, non si fa cenno.
Resto del Carlino