Quando la mia riflessione si sofferma sulla situazione del Paese a livello democratico ricorro immediatamente a Montesquieu come punto di riferimento solido per ogni persona che vuole definirsi democratica.
La separazione dei poteri è il fondamento di ogni democrazia. Ebbene, noi abbiamo un governo con un potere prevaricante sul legislativo e sull’amministrazione pubblica e, per di più, è il ventriloquo della cricca che detta le politiche dal suo ricco e potente fortilizio. Lo stato di diritto è calpestato.
La libertà di opinione e di espressione è essenziale per la vita democratica. Ebbene, noi non abbiamo una informazione libera, le opinioni sono censurate, la televisione è governativa, il dibattito e il confronto languono, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica è stata presso che annullata. I dati di sistema sono manipolati o tenuti nascosti.
Il suffragio universale è strettamente legato alla cultura democratica. Ebbene, le nostre vicende sono caratterizzate da simil colpi di stato; da assunzioni di massa, concessioni e regali in cambio del voto; da ribaltoni guidati da interessi personali; da ruberie e tangenti che hanno arricchito i governanti i quali hanno stravolto i risultati elettorali e si sono contornati di fedelissimi attraverso le cordate delle preferenze.
Il referendum è la più alta espressione della democrazia diretta. Ebbene, il potere costituito osteggia in ogni modo le iniziative popolari e quando i referendum passano e vincono, rifiuta l’applicazione della volontà dei cittadini.
Dobbiamo svegliarci e prendere le difese della libertà e della democrazia per il futuro dei nostri figli.
Emilio Della Balda