riceviamo e pubblichiamo
”Ill.mo Segretario di Stato alle Finanze e al Bilancio Simone Celli,
In piena facoltà le scrivo la presente per rivolgerle pubblicamente alcune domande. Sarei stato lieto di porle vis a vis, se lei (o chi per lei) avesse avuto la bontà di accettare, o quantomeno di declinare, le mie richieste di intervista del 1° febbraio e 21 maggio scorsi. Se la S.V. Illustrissima troverà il modo ed il tempo di rispondere a questi interrogativi, la pregherei di farlo a mezzo stampa, garantendole anticipatamente tutto lo spazio necessario sulla versione cartacea e online di questo magazine.
Di seguito, le domande:
1. In data 14 febbraio 2017, ha pubblicamente annunciato – nel corso di una conferenza tenutasi alla sala “Montelupo” di Domagnano – uno shock di liquidità per l’Erario, paventando l’incapacità per lo Stato di versare gli stipendi dei pubblici dipendenti nel mese di giugno. Tale eventualità evidentemente non s’è verificata, ma generò un certo panico ed un clima di sfiducia nel Paese. Pertanto, quali misure di bilancio ha messo in atto il governo – se ne ha messe – per reperire le risorse? E se il governo ha posto in essere iniziative per reperire i fondi, perché ha ritenuto opportuno non anticipare l’adozione di dette misure in quella sede? Se invece non è stato necessario intraprendere alcuna azione correttiva, per quale motivo ha annunciato un possibile shock di liquidità?
2. Il 10 aprile 2017 si procedette alla nomina di un nuovo consiglio di amministrazione per Cassa di Risparmio: dei quattro consiglieri di spettanza alla Eccellentissima Camera tutti sono stati di nomina governativa, dal momento che in un solo weekend (ossia il tempo concesso dall’Esecutivo) le cinque forze di opposizione non sono riuscite a formulare un nome. Di questi quattro consiglieri, ben tre – Luigi Borri, Giuliana Michela Cartanese e Massimo Cottella – sembrano aver avuto contatti e conoscenze col banchiere forense Francesco Confuorti, il quale – stando all’inchiesta giudiziaria di Simon Luca Morsiani – avrebbe addirittura inoltrato a Filippo Siotto (membro di Vigilanza in BCSM) le copie della lettera di dimissioni di Borri e Cartanese.
È lecito sapere, signor Segretario di Stato, quali criteri ha seguito per la nomina di tali individui alla guida della banca di Stato? Questi nominativi da dove provenivano? Glieli ha suggeriti qualcuno? In tal caso, può dire alla cittadinanza nome e cognome di colui – o coloro – che le ha consigliato questi soggetti? Quali verifiche ha adottato il suo governo prima di nominarli? E quanto alle verifiche, mi permetta la considerazione, eviterò – per carità di Patria – di porle domande inerenti al Presidente di Cassa di Risparmio Nicola Romito, da voi nominato in quella sede, che risultava rinviato a giudizio per usura in Italia.
3. I legami fra Francesco Confuorti, banchieri sammarinesi e governance di Banca Centrale, sono stati denunciati a più riprese – a partire dall’inizio del 2017 – da tutte le forze di opposizione e da parte della stampa. Il suo governo, e lei in prima persona, ha sempre difeso – fino alla fine di agosto 2017 – l’operato dell’allora Direttore Generale di Banca Centrale Lorenzo Savorelli, bollando come “fantasiosi complotti” quanto oggi emerge dalle carte del Tribunale. Ritiene, alla luce di ciò, di aver commesso un errore oppure no?
4. Nella fattispecie, sono state poste in essere verifiche da parte sua e dal suo governo in seguito alla segnalazione del rapporto coniugale fra Filippo Siotto e Okaue Chio, manager di società del Gruppo Confuorti? Se sì, quali? Che esiti hanno rivelato dette verifiche?
5. Corrisponde al vero quanto dichiarato dal Siotto medesimo, in sede di ricorso contro il licenziamento, ossia che il Comitato per il Credito e il Risparmio (di cui lei è parte integrante insieme ad altri tre Segretari di Stato) avrebbe espresso – all’allora membro di Vigilanza di BCSM – la propria solidarietà per gli attacchi delle opposizioni in merito al suo rapporto con la dottoressa Chio? E se corrisponde al vero, per quale ragione?
6. Come ha reagito lei – e il suo governo – alla pubblicazione, su “GiornaleSM”, dell’immagine che ritraeva Wafik Grais, Lorenzo Savorelli e Francesco Confuorti a cena in un noto locale della riviera romagnola? Avviaste in tale circostanza verifiche oppure no? E se sì, quali sono state le verifiche e i loro esiti?
7. Come ha reagito lei – e il suo governo – alla nomina di Giuseppe Pedrizzi quale commissario straordinario di Asset Banca, specialmente in relazione alla pubblica denuncia del fatto che costui sarebbe figlio di Riccardo Pedrizzi, già socio della Advantage Financial di Confuorti? Avviaste in tale circostanza verifiche oppure no? E se sì, quali sono state le verifiche e i loro esiti?
6. Nel fascicolo sul cosiddetto “Caso Titoli”, il Commissario della Legge Morsiani scrive:
“[…] Appare che terzi siano coinvolti nella elaborazioni di disposizioni normative da adottarsi nella Repubblica di San Marino (peraltro, cronologia e contenuti indicherebbero trattarsi del ‘pacchetto normativo’ introdotto con i decreti nn.78, 79, 80 del luglio 2017, provvedimenti particolarmente sensibili per l’impatto sul sistema bancario, previdenziale e tributario).
Ancor meno esplicito il riferimento nella mail datata 11/06/2017, nella quale è scritto:
‘Arrivato [dal Segretario] lo vuole condividere oggi con la sua maggioranza non mi sembra adeguato farlo oggi!’[…]”.
Segretario Celli, chi ha ideato e scritto materialmente i Decreti Legge 78, 79 e 80 approvati dal suo governo nel luglio 2017? La versione emanata dal suo Esecutivo corrisponde a quella trasmessale dall’allora governance di BCSM? Perché non pubblica le bozze che, verosimilmente, le hanno inviato gli allora vertici di Banca Centrale, cosicché la cittadinanza possa prendere visione delle eventuali differenze fra queste e gli atti effettivamente emanati dal suo governo? E soprattutto, come poteva Confuorti conoscere queste dinamiche intercorse fra lei e la sua maggioranza?
7. Considerando quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, come valuta la scelta della sua maggioranza di non avvallare la richiesta delle opposizioni circa l’istituzione di una commissione d’inchiesta atta a fare luce sul dissesto bancario nella prima metà del 2017?
8. Nel corso di quel periodo, le opposizioni dichiararono in Consiglio Grande e Generale che in BCSM furono inserite – in posizioni chiave – personalità scelte da Confuorti. Venne inoltre comunicato che la società di quest’ultimo era indebitata con Banca CIS per oltre trenta milioni di €. Queste dichiarazioni, ormai, sono state rafforzate dalle recenti inchieste giudiziarie. Faceste verifiche in tal senso? E se sì, quali furono gli esiti? E ancora, perché rifiutaste di pubblicare i nomi dei “grandi debitori” del sistema bancario sammarinese, fra cui – verosimilmente – sarebbe spiccata la Advantage Financial?
9. Lei, il suo governo e la sua maggioranza avete a ripetutamente sostenuto che la responsabilità della nomina di Wafik Grais e Lorenzo Savorelli è afferente allo scorso governo, e pertanto nulla delle loro azioni è ascrivibile alla vostra politica. Come valuta, allora, il fatto che Alleanza Popolare e una corrente del Partito dei Socialisti e dei Democratici – entrambi i partiti erano parte dello scorso esecutivo – facciano attualmente parte della sua maggioranza e del suo governo?
Mi riferisco, in particolare, ai membri del Congresso di Stato Nicola Renzi, Guerrino Zanotti e ai consiglieri Michele Muratori, Giuseppe Maria Morganti (odierno capogruppo di Sinistra Socialista Democratica, partito di maggioranza relativa), Enrico Carattoni e Matteo Fiorini.
10. Lei era a conoscenza del legame di subalternità, di conoscenza e di scambio di informazioni fra i vertici di BCSM (da lei difesi e sostenuti per otto mesi), di alcuni consiglieri CARISP (da lei nominati) e Francesco Confuorti? Se la risposta è negativa, lei è stato dunque raggirato (posto che gravi misfatti si sarebbero compiuti – almeno secondo la magistratura – sotto il suo naso per mano di persone a lei vicine mentre lei, nonostante le numerose segnalazioni, non si sarebbe accorto di nulla)? Se questa ricostruzione corrisponde al vero, ritiene di essere ancora in grado di ricoprire l’incarico di Segretario di Stato alle Finanze? Se lei era invece a conoscenza dei suddetti legami, lascio a chi legge ogni considerazione.
Nell’attesa di ricevere una sua risposta, le porgo i miei più distinti saluti.
Giovanni Maria Zonzini
Direttore Editoriale di SUPER MAGAZINE