Il Consiglio di Previdenza ha tutte le ragioni per preoccuparsi visto che in mezzo al mare in tempesta non c’è solo banca Cis ma ci sono anche i 110milioni di fondi pensione che l’istituto ha in pancia. Fondi pensione che questa mattina sono oggetto di discussione tra consiglio di previdenza, Banca Centrale e Segreteria alle Finanze. I toni di falsa rassicurazione assunti sin qui dal segretario Guidi sono tutt’altro che rassicuranti. Che in queste ore così drammatiche Eva Guidi abbia scelto di dichiarare alla stampa ancora una volta che nessuno in questi anni ha perso un euro significa aver optato per il racconto di una falsa verità che è l’ennesimo pugno allo stomaco per gli ex correntisti di Asset banca titolari di obbligazioni subordinate che ad oggi non hanno riavuto indietro i propri soldi. Per non parlare dell’effetto di dichiarazioni a dir poco leggere come quella che lo Stato tutelerà i fondi pensione. A ben vedere chi arrivi a comprenderne il significato sa che ciò equivale a dire che saranno ancora una volta i cittadini a dover pagare. Del resto è un segreto di Pulcinella lo stato di salute di alcuni istituti. Possibile che chi da oltre due anni guida un Paese non abbia letto l’ordinanza del giudice Morsiani, che non sappia nulla dell’operazione titoli e di come essa si sia svolta, che non si sia chiesto come mai si siano fatte carte false pur di cercare di prorogare il debito di Leiton che fa capo a Cis nei confronti di Carisp? Alla buona fede non crede più nessuno. Eppure ci viene detto che le motivazioni del provvedimento giudiziario che hanno colpito l’ad di Banca Cis Daniele Guidi potrebbero essere estranee alla banca. E intanto mentre si cercano di abbassare i toni tenendo all’oscuro la cittadinanza, si spostano i riflettori sul caso Asset e si continua a ululare alla luna che prima o poi – non c’è bisogno della palla di vetro di Zanotti – non può che cadere sulla testa di quegli ululatori con il rischio elevatissimo che però travolga il Paese e l’intera cittadinanza che deve sì premunirsi ma soprattutto merita di avere informazioni chiare da quel governo della trasparenza in cui qualcuno aveva pur creduto.
Repubblica Sm