San Marino. 14 ottobre 1957: la fine dei ”Fatti di Rovereta” … di Paolo Forcellini

Alla fine dei “Fatti di Rovereta”, fra i tantissimi articoli ed editoriali pubblicati sulla stampa nazionale ed internazionale, il commento più apprezzato e che è rimasto nella memoria dei tanti sammarinesi che hanno vissuto quel tragico periodo che ha segnato la storia della Repubblica, è stato quello dell’inviato del Resto del Carlino:

“In cento braccia inesperte è stata cucita una fascia. Cento dita potevano premere il grilletto. I primi fucili rudimentali sono stati sostituiti talvolta da armi moderne e automatiche, spuntate come funghi sotto la pioggia e non tutti i funghi erano nostrani. Nonostante ciò la situazione non degenerò nell’irreparabile”.

 

(Nella foto: Mons.or Luigi Donati celebra la Santa Messa in onore del Santo Patrono San Marino per ringraziarlo del pericolo scampato dalla Repubblica.)

Paolo Forcellini