Con questa data si esalta la vittoria della democrazia sull’oligarchia. Dal 1906 il Consiglio sarà aperto a elezione di cittadini non più per cooptazione, ma avrà la delega per una più ampia partecipazione popolare di cittadini. E sarà anche chiamata Festa della Libertà, perché il Consiglio non sarà più dominato da alcune famiglie e categorie, ma dall’intera cittadinanza.
E anche una vittoria contro la discriminazione tra gli stessi cittadini, perché l’altra parte sempre estromessa, potrà avere gli stessi diritti. E si può considerare anche vittoria per la pacificazione, viste le lotte ardue combattute per giungere a quel risultato, se consideriamo che la partenza possa essere riconosciuta dalle prime sommosse popolari del 1870.
Voglio rilevare le due parole: discriminazione e pacificazione perché sono molto importanti per una comunità d’individui che vive sullo stesso territorio e con uguale cittadinanza.
Pertanto richiamo l’attenzione del più giovane Consigliere, Alessandro Cardelli su quanto scriverò.
Alla caduta del fascismo a San Marino fu inserita a sua memoria la data del 28 luglio.
Il 14 ottobre del 1957 ci fu lo storico insediamento a Rovereta che fece cadere il governo social – comunista poi nel 1958 vinsero le elezioni l’alleanza DCS e PSDIS. Per salutare la Libertà conquistata dal social – comunismo, fu instaurata la festa di Rovereta il 14 ottobre. Per alcuni anni si festeggiò quella data, ma poi sorsero dei problemi di alleanza in seno al governo e la DC si avvicinò al PSS di Remy Giacomini, per sostituire l’alleato che era diventato scomodo. Andò a finire che il PSS accettò di fare parte del nuovo governo, ma pose come contropartita l’abolizione della data del 14 ottobre, festa della Libertà e di Rovereta. La DC accettò, con grande disapprovazione di quei liberi cittadini che avevano combattuto politicamente e durante i venticinque giorni che risalgono ai fatti di Rovereta, hanno pure rischiato le penne e se perdevano la lotta, anche altro. La DC, per frenare il malcontento fece dire che è stato un atto di pacificazione, per il bene del nostro popolo. Pacificazione perché il due Capitani Reggenti Giacomini socialista e Marani comunista, furono condannati per aver superato i sei mesi alla suprema carica.
Nel frattempo era nato il Sindacato Libero dei Lavoratori composto di democristiani e socialdemocratici, in alternativa a quello social – comunista.
Alcuni anni dopo fu intestata una via al socialista Gino Giacomini. Quando era segretario agli Esteri nel 1956, ha parteggiato per i carri armati sovietici, invece di farsi promotore d’iniziative per bloccare il bagno di sangue avvenuto in Ungheria, oppure in alternativa, mettersi al fianco di chi chiedeva giustizia e libertà. La politica del governo sammarinese esultava verso il bolscevismo e il comunismo più sfrenato e disumano di quel tempo.
Signor Cardelli, come saprà il 9 novembre del 1989, cadde l’aberrante e discriminatorio Muro di Berlino per volontà di tanti giovani che manifestavano la voglia di libertà, dalla dittatura comunista.
Oggi però da Consigliere, ha un’occasione particolare: ricordando i danni che fecero e ancora in alcuni stati fa, l’ideologia marxista, leninista ecc., a discapito della Libertà, anche in nome di centinaia di milioni di morti che aspettano di conoscere la verità e la giustizia, chiedendo di ricordare il 9 novembre Festa della Libertà dallo schiavismo filosofico ideologico del comunismo antiumano, inserendolo nella data del 25 marzo o il 28 luglio o una nuova, il 9 novembre.
A San Marino i partiti: socialista massimalista e comunista difesero e brindavano alla politica stalinista, mentre gli uomini liberi perivano sotto i colpi di fucile o nei lager, innocenti con la sola colpa di non condividere i metodi dittatoriali, e mentre cadevano, il loro ultimo pensiero era alla “libertà”.
Alle ultime elezioni politiche sammarinesi del 2012, ebbi la cattiva idea di presentarmi candidato, e a supporto del programma del Gruppo, manifestai, se fossi eletto, alcuni punti di un mio programmino, tra il quale la diminuzione delle discriminazioni tra cittadini, sostenendo la causa dei ”cittadini all’estero”. Tutti sappiamo come andò a finire. Vinse la parte che volle mantenere le distanze fra cittadini contro la pacificazione e la libertà.
Tornando a Lei Cardelli che è il più giovane dei Consiglieri, a volte i giovani sono anche ingenui e i furbi ne approfittano, lo scorso anno si alzò dallo scranno e in nome di una grande maggioranza affermò, che alla data del 28 luglio caduta del fascismo, era affiancata la scritta …e Festa della Libertà. A mio avviso, in quel momento il suo pensiero sarebbe dovuto andare anche alla pacificazione, mancante da settant’anni, poiché Egli ricopre una carica istituzionale e importante, che merita attenzioni tendenti al riparo di discriminare i cittadini. Poi, il 13 marzo scorso, abbiamo assistito a un altro colpo inferto ai cittadini, con la bocciatura in Consiglio, della richiesta di titolare una via allo statista Giuliano Gozi. L’istanza ha avuto ventisei palline nere e ventuno bianche più due astensioni. Non conosco il colore della sua, caro Cardelli. Non mi cambia la vita. E’ interessante per i sammarinesi sapere, che sulle loro teste è stata fatta un’altra discriminazione e mantenuto il solco contro la pacificazione nazionale.
Avanti di questo passo i cittadini manifestanti, la pace, la tolleranza, la vera democrazia, la libertà, la fratellanza, la solidarietà, si chiede a quanto la prossima discriminazione?
Piergiovanni Volpinari