San Marino, 27enne condannato per violenza ma a contatto con minori: l’Uds chiede chiarimenti alla Federcalcio e invoca fermezza e responsabilità

A pochi giorni dalla notizia di un giovane sammarinese condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di quattro minori durante un camp estivo di calcio, l’Unione Donne Sammarinesi (Uds) interviene con un richiamo deciso alle istituzioni e al mondo sportivo, sottolineando la necessità di chiarezza, responsabilità e prevenzione.

In una nota diffusa alla stampa, l’Uds solleva preoccupazioni anche sulla gestione di precedenti casi legati a figure istituzionali, come la condanna di un ex Capitano Reggente per atti indecenti, membro del consiglio federale. L’associazione chiede chiarimenti alla Federazione Sammarinese Giuoco Calcio (FSGC), che avrebbe dichiarato di non poter escludere l’ex Capitano Reggente dal consiglio, precisando che la decisione di dimettersi spetterebbe allo stesso interessato.

Si continuano a banalizzare le molestie, le si minimizza e nasconde sotto il tappeto, e questo non aiuta né le vittime, né la società, né le persone coinvolte, a partire dagli stessi abusanti. Chi molesta, abusa, violenta deve essere prontamente fermato, deve essere punito seguendo la legge e, soprattutto, deve essere arginato e curato affinché i fatti non si ripetano più”, sottolinea l’Uds, ribadendo l’urgenza di un approccio fermo e coordinato tra istituzioni sportive, autorità giudiziarie e operatori del settore giovanile.

Il caso, che ha riportato al centro del dibattito la sicurezza dei minori nelle attività sportive, evidenzia ancora una volta l’importanza di procedure preventive, monitoraggi e controlli efficaci, affinché episodi simili non abbiano più luogo nel contesto sportivo e educativo della Repubblica.