Nel giugno 2005, Steve Jobs nel suo ormai famosissimo discorso all’università di Stanford esclamò le celebri parole “siate affamati, siate folli”. Spronava dunque i neo laureati a tentare di rendere speciale la loro vita, di fare qualcosa alla quale realmente teniamo. Un ragazzo sammarinese di 27 anni ha deciso di tentare una via sicuramente “folle” (inteso come ha detto Jobs) per essere felice e trovare un lavoro per lui piacevole: ha deciso di tentare la carriera nel mondo della pornografia. Mestiere “particolare” per tutto quello che comporta, sia a livello etico che sociale.
“Tempo fa ho visto un video su Facebook – racconta il giovane – in cui il noto attore hard Rocco Siffredi invitava le persone a venire in Ungheria a vedere di persona come funziona l’industria pornografica. Cercava inoltre di convincere le persone, qual’ora fossero interessate, a fare qualche provino. La cosa mi ha incuriosito e mi sono informato. Si paga una quota di € 500 e ti danno la possibilità di visitare la sua villa poco fuori Budapest dove Rocco ha la sua casa di produzione. Così mi sono deciso a partire. Io e altre 30 persone, quasi tutti italiani, abbiamo trascorso l’intera giornata con Siffredi e il suo staff. Abbiamo anche assistito ad una scena in diretta con attori e attrici professionisti. Non è per niente facile come può sembrare.”
Dunque un vero e proprio “open day” nel quartiere generale di Siffredi in terra ungherese alla quale tutti possono partecipare. E come per qualsiasi altro lavoro, la sicurezza viene prima di tante altre cose. “Prima di essere pronti a girare una scena” – spiega il ragazzo – c’è tutto un iter specifico da seguire. Esami del sangue, certificati medici e tutto il necessario affinché una persona si possa definire sana ed idonea per quel tipo di lavoro. Quando sono arrivato a Budapest ovviamente non avevo nulla di tutto ciò, ma la visita è stata molto utile. Consiglio a chiunque fosse interessato di fare altrettanto poi deciderà come proseguire. Se gli esami sono ok, lo step successivo sono i provini: vieni ospitato per quindici giorni nella sua villa senza ulteriori spese (solo i 500 € iniziali), esegui una decina di prove e poi ci sarà il responso. Un vero e proprio colloquio di lavoro”.
La domanda successiva sorge, naturalmente spontanea: ora che ha visto come funziona quel mondo, come avrà intenzione di muoversi il nostro giovane? “Posso dire che sono rimasto affascinato da questo mondo e vorrei portare avanti questa idea, anche se non è proprio così semplice. Attualmente lavoro in un negozio di alimentari ma vorrei tentare questa nuova strada. Ci vorrei almeno provare, in modo tale da non avere rimpianti. Se non dovesse andare bene proseguirò con il mio lavoro”.
Già, il lavoro. Impiegato o commesso è ben diverso dall’attore, di film pornografici per giunta. Il passo tra pornografia e tabù è brevissimo. Ci sono aspetti legati all’etica e alla società che ancora oggi non sono affatto sdoganati. “Credo che per tantissimi di noi, soprattutto a San Marino, la mentalità sia molto chiusa. Stesso discorso vale per l’Italia: esistono pochissimi attori ed attrici che lavorano in questo campo. Per fare un lavoro del genere bisogna assolutamente essere flessibili. La timidezza, il parere degli amici, delle ragazze, della famiglia: sono tutte cose che alla fine ci influenzano è che ci limitano a fare quello che veramente vorremmo fare”.
Il ragazzo sembra avere le idee chiare ed è deciso a proseguire con la sua idea.
“Credo che questo sia uno di quei lavori che se riesci a passare oltre l’opinione che può avere la gente nei tuoi confronti, potrà darti parecchie soddisfazioni, anche dal punto di vista economico. Inoltre si viaggia tantissimo tra un set e l’altro, si conosce gente da ogni parte del mondo, si conoscono culture e tanto altro. Spero di riuscire veramente ad entrare. Sicuramente sarebbe una notizia qua a San Marino che dividerebbe la popolazione. Potrei essere un nuovo “idolo” per molti ragazzi che credo vorrebbero provare ma per tanti motivi non arriveranno mai”. La Tribuna Sammarinese