San Marino. 28 luglio 1943, data di un Colpo di Stato…. di Piergiovanni Volpinari

gozi28 luglio 1943, data di un Colpo di Stato.

Il 28 luglio ci fu un Colpo di Stato. Un gruppo dei promotori, composto dal prof. Francesco Balsimelli, il dott. Alvaro Casali, Ermenegildo Gasperoni, l’ing. Remy Giacomini e l’avv. Teodoro Lonfernini, si riunirono nella mattinata nel teatro Concordia di Borgo Maggiore, richiamando gli iscritti dei loro partiti e gli amici, per leggere un documento preparato per l’occasione, che sancisce la costituzione del “Comitato per la Libertà”.

Nel teatro fu letto il proclama e fu chiesto di approvarne il contenuto agli intervenuti. Dopo di che il gruppo con il seguito si è recato dall’Ecc. ma Reggenza. I cinque promotori, le misero in mano il documento sottoscritto chiedendo lo scioglimento del Principe e Sovrano Consiglio e di accettare un Governo Provvisorio. I Capitani Reggenti, dopo ore di discussioni e di pressioni fatte dal Gruppo, insieme prepararono un comunicato che per il Comitato per la Libertà, lo lesse Remy Giacomini, dal balcone rivolto ai cittadini che si erano fermati sulla Pianello. Sullo stesso balcone si presentò l’Ecc.ma Reggenza per rassicurare la cittadinanza sottostante dell’accordo appena letto tra la Reggenza e il Comitato per la Libertà.

Nonostante che nella discussione la Reggenza avesse comunicato al gruppo del Comitato, del manifesto affisso la sera prima, il Comitato oltrepassò i limiti democratici, facendo successiva pressione sulla Reggenza, affinché accettasse lo scioglimento del Principe e Sovrano Consiglio.

Nella serata del 27 luglio, infatti, con pubblico manifesto la Reggenza aveva dichiarato sciolto il Partito Fascista Sammarinese e aveva ricevuto, da un’adunanza della Direzione del Partito stesso, la proposta di convocare al più presto il Consiglio, per proporgli l’auto scioglimento e la convocazione dei Comizi Elettorali, aperti a tutte le forze politiche per consentire la partecipazione al governo della Repubblica. A riguardo, leggendo le dichiarazioni di stimati giureconsulti e storici conferma la tesi per cui: lo scioglimento prima della scadenza della legislatura non rientra nei poteri diretti della Reggenza, che è tenuta a provvedere solo nel caso il Consiglio, o per dimissioni o per altra causa, perda la maggioranza dei Consiglieri. Così pure il Comitato per la Libertà, non era stato legittimato da elezioni politiche ma da un centinaio d’iscritti ai loro partiti e pochi altri, e non poteva nemmeno dichiararsi di un’istanza d’Arengo in quella data, per cui è stata forzata la mano alla Reggenza inducendola a un atto grave e antidemocratico. 

Per questo il 28 luglio, non è il principio per la Libertà di San Marino, come ha fatto intendere il Comitato per la Libertà, ma purtroppo l’inizio di vendette personali sostenute da Decreti e Leggi, con persecuzioni soprattutto alla famiglia Gozi, aggressioni e l’inizio dell’iconoclastia.

 

Piergiovanni Volpinari