San Marino. 43enne ritrovato dal presidente Unità cinofile del Titano

Sabato mattina è stato ritrovato dalle Unità Cinofile dell’Associazione Unità Cinofile da Soccorso Jesi, l’uomo di 43 anni disperso da venerdì pomeriggio in località Falcioni di Genga in provincia di Ancona. L’uomo, che aveva abbandonato la sua vettura in una via secondaria di Falcioni, per cause ancora sconosciute e al vaglio delle autorità competenti, probabilmente aveva intenzione di compiere un gesto estremo.
Le Unità cinofile delle associazioni di volontariato sono state allertate poco dopo la mezzanotte di sabato (esattamente alle 00.18) dal referente regionale della Protezione Civile della Regione Marche, richiedendo l’invio in prima battuta di almeno una unità cinofila.
All’1.30 il primo nucleo operativo, composto da Stefano Panaro, Michele Pacetti ed il cane Gil, erano sul posto a disposizione dell’Ucl (Unità di crisi locale) dei Vigili del Fuoco già operativi dal pomeriggio di venerdì, nonostante la situazione atmosferica e la pioggia battente ed incessante.
Hanno svolto una breve ricognizione e poi hanno iniziato la ricerca a ridosso del monte Revellone, accompagnati dai Vigili del Fuoco, utilizzando le torce per riuscire a vedere in mezzo alla fitta boscaglia. Dopo circa due ore di ricerca, senza aver trovato nulla sono rientrati alla base. Le ricerche sono poi riprese sabato mattina attorno alle 7 con l’aggiunta di altre unità al primo nucleo operativo: Barbara Verdenelli con il cane Naira, Michele Pacetti con il cane Gil, Rosa Fiore con il cane Fulmine (presidente della Unità Cinofile da Soccorso di San Marino) ed il logista Fausto Capalbo. Una volta assegnata l’area da bonificare tutta la squadra si è messa subito al lavoro.

Dopo pochi minuti dall’inizio dell’operazione, proprio il logista, Fausto Capalbo, durante la sua perlustrazione a piedi è stato attirato dalle urla del disperso e immediatamente si è attivata la macchina del recupero e presa in carico sanitaria dello stesso.
Sabato pomeriggio abbiamo raggiunto al telefono Rosa Fiore il presidente della Unità Cinofile da Soccorso di San Marino, per farci raccontare direttamente da lei l’operazione di soccorso che l’ha vista coinvolta in prima persona: “Sono stata allertata sabato verso mezzanotte. Sono poi partita al mattino verso le 04.30 da San Marino e ho raggiunto dopo circa un’ora e trenta il centro di crisi locale a Falcioni di Genga. Ovviamente prima si arriva e più si guadagna tempo.
Il centro di crisi coordinato dai Vigili del fuoco era stato disposto nel luogo in cui è stata ritrovata la macchina della persona dispersa. I Vigili del fuoco, che coordino solitamente le operazioni di soccorso, hanno diviso le zone di ricerca e poi ci hanno assegno la nostra zona di ricerca con un rilevatore di traccia. L’area che dovevamo battere oltre ad essere molto ampia presentava anche una boscaglia particolarmente fitta e piena di rovi. Abbiamo supposto che l’uomo, una volta arrivato nei pressi di un dirupo si sia buttato giù, ma non è morto. Dopodiché, non essendo in grado di camminare, a causa della caduta, si è trascinato per tutta la notte proprio verso la zona dove battevo io. Il logista della mia squadra ha sentito i lamenti dell’uomo a 50 metri sopra di noi. Una volta individuato, raggiunto e soccorso, abbiamo allertato i Vigili del fuoco e il 118, era vigile. L’abbiamo trovato attorno alle 9. Da una prima analisi effettuato sul corpo dell’uomo, egli aveva il ginocchio e il bacino presumibilmente rotti, ma era vigile, e ci ha detto il suo nome e ha raccontato quello che aveva fatto. Inoltre aveva il viso e le mani piene di graffi. La moglie del 43enne, una volta soccorso è stata avvertita e ha raggiunto il luogo. Alla fine il cane non è servito. Abbiamo fatto solo un primo giro di perlustrazione. In pratica, trascinandosi sul sentiero, l’uomo si è salvato la vita da solo. È molto raro trovare una persona viva.
Conclusa l’operazione di soccorso, visto che avevamo i cani, i quali erano carichi e pronti a lavorare, abbiamo fatto una esercitazione con l’Associazione cinofila dei Carabinieri. Abbiamo approfittato soprattutto per far lavorare i cani che erano avevamo portato dietro ma che alla fine non hanno lavorato perché l’uomo è stato ritrovato senza il loro aiuto”.
Rosa Fiore, assieme all’Unità Cinofile da Soccorso di Jesi, aveva partecipato alle operazioni di ricerca ad Arquata e Pescara del Tronto dopo la prima forte scossa del 24 agosto 2016. La Tribuna Sammarinese