San Marino. A rischio la tutela dei risparmiatori

Il tempo per mettersi seriamente al lavoro per provare a risolvere i gravi problemi creati negli ultimi anni al Paese è ampiamente scaduto. Eppure di dare una risposta seria agli ex correntisti di Asset Banca che da oltre due anni attendono di riavere indietro i propri soldi non sembra esserci alcuna volontà. Così ancora una volta dopo la seduta della commissione finanze di mercoledì i risparmiatori sono rimasti con un palmo di naso. La speranza era quella che il testo del progetto di legge che definisce le modalità di rimborso delle obbligazioni subordinate venisse approvato per poi approdare in Consiglio Grande e Generale per la seconda lettura. Niente da fare invece e dovrà esserci un ulteriore passaggio in commissione. Le tutele per gli ex correntisti saranno comunque ai minimi termini visto che il governo che con proprio decreto aveva stabilito l’integrale rimborso dei titoli, si è poi rimangiato la parola. Gli emendamenti proposti dalle forze di opposizione al progetto di legge presentato con oltre un anno di ritardo dalla maggioranza sono stati tutti respinti. Era stato in particolare il consigliere indipendente Giovanna Cecchetti (foto) a chiedere la conversione delle obbligazioni subordinate in obbligazioni ordinarie di Carisp esclusivamente per la somma eccedente 50mila euro, soldi che dovevano essere messi subito a disposizione dei risparmiatori in linea con quanto avvenuto con tutti gli altri.
E’ passato invece un emendamento della maggioranza che stravolgendo l’articolo 2 – stando a quanto riferito dalle opposizioni – stravolgerebbe l’intera legge rendendo praticamente inapplicabile il rimborso stesso. “La maggioranza – ha detto il consigliere di Rete Roberto Ciavatta sintetizzando la posizione delle forze di minoranza – ci porta un emendamento unico che stravolge il Pdl nella sua stesura iniziale e aggrava i problemi che c’erano in prima stesura. La durata delle obbligazioni viene portata da 5 a 6 anni e si ‘rubano’ gli interessi, poi si vuole garantire il rimborso delle subordinate a tutti ma non ai ‘cattivoni’ che hanno gestito la banca”.
“Mi pare allora – ha commentato Ciavatta – piuttosto che non si voglia scrivere o dire apertamente che a loro non si voglia dare niente e che si insegua la volontà di perseguire gli amministratori, come se non bastassero le sentenze del tribunale. Che alla fine ci dirà che il governo è responsabile di aver fatto saltare la banca”. Il rischio per come è stato scritto l’emendamento all’articolo sarebbe addirittura quello che non venga restituito niente a nessuno. Lo ha affermato il commissario del Ps Alessandro Mancini: “Ancora una volta la politica si mette nella veste dei giudici. E’ evidente, per come avete scritto l’intero articolo 2, che voi non erogate niente a nessuno. Presi dalla voglia di colpire qualcuno avete scritto male l’emendamento, oppure quale era l’intento?”. “Una discriminazione così evidente che mette su piani diversi i sottoscrittori delle obbligazioni subordinate – ha ribadito il consigliere Cecchetti – non si è mai vista in alcuna parte del mondo”.

Repubblica Sm