San Marino. A rischio pensioni e stipendi Felici: «Ora stringiamo la cinghia»

FeliciA rischio pensioni e stipendi
Felici: «Ora stringiamo la cinghia»
«STRINGERE la cinghia per non mettere in pericolo pensioni e stipendi». Il segretario di Stato alle Finanze, Claudio Felici, non gira attorno al problema quando è chiamato ad illustrare in Commissione Finanze il Programma economico 2015.
La situazione della liquidità delle casse dello Stato non è idilliaca. «E va assolutamente tenuta sotto controllo — spiega Felici — mettendo in prima linea tutta una serie di misure, dal risparmio sulla spesa alla razionalizzazione dei servizi.
Ma nostro compito è anche quello di far sapere ai cittadini qual è la situazione, di consapevolizzarli».
Senza allarmarli, questo lo sottolinea a più riprese il segretario di Stato alle Finanze.
Ma leggendo i dati qualche preoccupazione viene quasi spontanea. A fine maggio la situazione della liquidità delle casse dello Stato ha subito una riduzione del 14,4% rispetto allo stesso periodo del 2013 passando da circa 147 milioni di euro a meno di 125,8. Negli ultimi cinque anni il calo è del 62% partendo dai 331 milioni del 2010.
Nel documento si legge che «non sarà più sufficiente per far fronte agli impegni finanziari e al pagamento delle spese fisse ed obbligatorie, stipendi e pensioni, contratti, rate di mutui.
Pertanto occorre valutare con urgenza il ripristino dei depositi sia mediante assunzione di prestiti e aperture di credito, da valutare anche esterni al nostro sistema finanziario, in aggiunta a una politica di riduzione della spesa pubblica e di incremento delle entrate». E qui Felici precisa. «Quando si parla di finanziamenti li si deve considerare nell’ottica della realizzazione di opere e strutture in quel programma di sviluppo sul quale stiamo lavorando da tempo».
Il segretario fa anche un passo indietro nel tempo. «Nel 2013, come ci auguriamo succeda oggi, una gestione finanziaria più efficace delle entrate e il contenimento della spesa ha permesso di mantenere la liquidità necessaria alla gestione degli impegni finanziari senza ricorrere all’accensione di prestiti e finanziamenti».
Nel 2014 si dovrà stringere la cinghia più che nel 2013 considerando che fino a fine anno, si legge nel Programma economico, «emergono forti criticità tanto che la consistenza di cassa dello Stato potrebbe esaurirsi completamente entro dicembre 2014». «I nostri interventi mirano proprio ad evitare questo», ribadisce Felici.
Il resto del Carlino