San Marino. Abbiamo un leader. Finalmente! … di Sergio Pizzolante

Cosa ci dicono un mese di Governo Draghi e la conferenza stampa di ieri?
Che l’Italia ha un leader. Di dimensione mondiale. Che tutto è cambiato.
Se Draghi telefona ai capi delle Big Pharma, per i vaccini, nessuno nel mondo si permette di dire che fa il furbo. Si dice che sta trattando per l’Europa. Capito? Poi va in Libia, che è sempre un po’ stata casa nostra, dove l’Eni, (quindi l’Italia) ha interessi enormi e si ricompone, potenzialmente, un quadro di influenze mediterranee. La Libia era, è, diventata terra di conquista turca. E Draghi poi definisce dittatore Erdogan. Lo definisce per quello che è, punto. Unico leader occidentale capace di farlo. Non è un caso. Una parola di sen sfuggita.
Non è una reazione emotiva allo sgarbo verso la Von der Leyen, no. È mettere le cose nel loro giusto posto. E il posto di Erdogan nel mondo, dopo quella scena oscena delle sedie, non è, solamente, fra quella dei dittatori, ma fra quella dei dittatori buzurri, direbbe il grande Mughini.
Poi dice cose semplici ma fortissime: “ma se il problema dei ragazzi a scuola era legato al fatto che tornando a casa infettano gli anziani, vacciniamo gli anziani e facciamo tornare a scuola i ragazzi”. Boom! Prima si vaccinavano magistrati, avvocati e giornalisti. Boom!
E poi dice: mettiamo i vaccini fatti negli indici per le aperture, per i colori delle Regioni. Fatti fra gli anziani e i fragili soprattutto. Boom
Entro aprile vaccineremo tutti gli ottantenni e gran parte dei settantacinquenni. Boom!
Quindi a Maggio l’inizio di una nuova, seppur parziale, normalità. Boom!
Abbiamo un leader.
Sergio Pizzolante