San Marino. “Abolire l’uso del glifosato sul Titano”. A chiederlo sono un gruppo di cittadini che, assieme a Banca della vita, presenteranno tra pochi giorni alla Reggenza una Istanza d’Arengo.

“Il fine è lanciare un messaggio a perché si superi l’obsoleto modello di agricoltura convenzionale, il quale risulta essere altamente insostenibile nonché dannoso sotto tanti punti di vista”.

Tra i promotori dell’iniziativa spicca Banca della vita, un progetto di tutela, conservazione, produzione e commercializzazione delle sementi, dei frutti antichi e autoctoni, una banca che decide di tutelare e conservare i semi.

La petizione, che è stata lanciata sul sito change.org,

qualche giorno fa, ha raggiunto per il momento quasi cinquanta rme.

“I sottoscritti cittadini sammarinesi, residenti in territorio e regolarmente iscritti alle liste elettorali – inizia così il testo della petizione on line – sottopongono all’attenzione delle Eccellentissime Capitane Reggenti la seguente Istanza d’Arengo.

Affinché all’interno della Repubblica di San Marino sia applicato il principio di precauzione e vengano vietati in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti totalitari a base dell’erbicida Glifosato; conseguentemente che lo stesso sia rimosso da tutti i disciplinari di produzione che lo ammettono e che siano escluse da ogni incentivo economico le aziende che ne fanno uso.

Motivazioni:

Il Glifosato è il diserbante ed il disseccante più utilizzato al mondo, sia in ambito agricolo sia in ambito civile. Il suo brevetto è scaduto quasi ovunque, anche in Italia, dove è ancora uno dei prodotti fitosanitari più venduti.L’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, proprio pochi giorni fa ha dichiarato che il Glifosato è “tossico con effetti duraturi sulla vita in ambienti acquatici”.

Secondo L’Airc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, esiste una correlazione epidemiologica tra l’esposizione ai principi attivi contenuti nel diserbante ed il Linfoma di non-Hodgkin, con “prove convincenti che possa causare il cancro negli animali da laboratorio”.

Inoltre, oltre a presentare effetti oncogeni, sembrerebbe agire da interferente endocrino, perturbando numerosi meccanismi siologici e processi biologici.

Tutto ciò imporrebbe la sospensione del suo utilizzo per il principio di precauzione sancito dalle norme.

Lo scorso 10 gennaio 2017 la Commissione Europea ha dovuto prendere atto della forte iniziativa “Ban Glyphosate” (“Vietare il Glifosato immediatamente”), attraverso la quale diversi cittadini europei invitano la Commissione “a proporre agli Stati membri l’introduzione di un divieto immediato sul glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori a livello di UE per l’uso dei pesticidi”.

Con questa Istanza d’Arengo si intende richiedere l’abolizione dell’uso del Glifosato all’interno della nostra Repubblica e,
al contempo, promuovere un cambiamento radicale dell’agricoltura sammarinese, evitando l’insensatezza di premiare con fondi pubblici l’uso sostenibile di un prodotto probabilmente cancerogeno e certamente tossico.

Il ne è quindi lanciare un messaggio affinché si superi l’obsoleto modello di agricoltura convenzionale, il quale, com’è ormai ben noto, risulta essere altamente insostenibile nonché dannoso sotto tanti punti di vista”.

La Tribuna sammarinese