San Marino. Aborto, torna il dibattito in Consiglio

Dopo l’approvazione, lo scorso settembre, di 3 delle 5 istanze d’Arengo che chiedevano la depenalizzazione dell’aborto in casi particolari, il Consiglio Grande e Generale è tornato a discutere dell’argomento. Lunedì notte è stata infatti discusso in prima lettura il Progetto di legge di iniziativa popolare “Norme in materia di procreazione cosciente e responsabile”. Sul provvedimento sono stati diversi gli interventi dei consiglieri di maggioranza, in particolare delle giovani new entry. Favorevole alla norma Vanessa D’Ambrosio, Ssd: “Questa legge obbliga qualcuno all’aborto? No, offre invece tutela all’individuo. Dobbiamo dare le condizioni migliori alle donne per la loro scelta. Ssd è per legalizzare l’aborto, fare corsi di sensibilizzazione nelle scuole, pillola del giorno dopo. In sede di commissioni faremo modifiche, accoglieremo le diverse sensibilità, ma il Consiglio europeo ci parla di diritti inalienabili delle donne all’integrità fisica e in tema di aborto sicuro e legale”. Positivo anche il commento di Marianna Bucci di Rete che definisce un “bel segnale” l’avere messo questo progetto alla prima seduta utile. “Spero – ha detto – che il governo saprà resistere alle pressioni esterne che vorranno ostacolare questa legge. Arrivare ad aborti zero è l’obiettivo di tutti e non ci si arriva criminalizzando la donna, ma facendo politiche mirate, conoscendo il fenomeno. La legge che abbiamo ha impedito gli aborti? No. Faremo emendamenti sul monitoraggio”. Per Monica Zafferani di C10 “la legge va meglio dettagliata ma l’input è corretto e condivisibile. Siamo tra gli ultimi in Europa a considerare aborto reato, la donna va invece seguita e tutelata. La donna deve avere il diritto di scegliere e lo Stato deve darle le migliori condizioni per poterlo fare”. Apertura alla legge anche dal Psd. L’ex segretario di Stato Iro Belluzzi riconosce infatti “il nostro codice penale non va più bene con i tempi, il resto del mondo non ci permette di ignorare i diritti delle donne. In determinate situazioni deve essere possibile abortire, se gli embrioni hanno problemi e se la mamma è a rischio della vita. Ci confronteremo – ha assicurato Belluzzi – perché la norma possa essere approvata in commissione”. Da parte sua il segretario di Stato Franco Santi ha ringraziato i promotori, “per averci dato modo di affrontare un tema a lungo considerato tabù. Il problema – ha detto – va affrontato, deve trovare cittadinanza la difficoltà ad affrontare in maniera consapevole e matura la gravidanza, la sessualità, le relazioni tra persone. Bisogna ragionare sulla difficoltà di relazione nella società individualistica, doveroso interrogarsi e dare supporto per superare le difficoltà”. Perplessità sono state invece sollevate dal consigliere Dc Pasquale Valentini.
Quindi l’Aula ha deciso di procedere l’iter normativo, allargando il confronto a due Commissioni consiliari, la numero uno e la quattro, ovvero la Commissione Permanente Affari Costituzionali ed Istituzionali, che ha competenza sui diritti civili, e la Commissione permanente Igiene e Sanità. La Tribuna Sammarinese