San Marino. Accellerata sulla creazione del nuovo governo. Potrebbe volerci poco…

Gian Carlo Venturini: “La scadenza del mandato esplorativo è il 25 dicembre, cercheremo di accorciare il più possibile i tempi perché gli adempimenti successivi hanno delle tempistiche stabilite dalla legge che vanno rispettate”. Teodoro Lonfernini: “Il Paese ci chiede protezione e rilancio immediato. Chiameremo gli altri attori che hanno avuto risultati importanti e che riteniamo capaci”.

Le facce in via delle Scalette sono distese come si addice a chi confida di venire presto a capo del bandolo della matassa.
Lo hanno dichiarato ieri in conferenza stampa i vertici della Dc annunciando un pomeriggio di lavoro intenso all’insegna degli incontri con le altre forze politiche, tutti tranne Rf.
Fitta l’agenda: prima l’incontro con Domani in Movimento poi quello con Libera e infine il confronto con Npr. Nella serata di ieri anche un incontro di direzione per tirare le fila e fare il punto sugli esiti del confronto.
Soddisfatto il Segretario Gian Carlo Venturini che annuncia tempi rapidi per la formazione del nuovo governo. “Martedì – ha detto – abbiamo – ricevuto il mandato della Reggenza per avviare la fase di negoziazione con le forze indicate in predichiarazione.
La scadenza del mandato esplorativo è il 25 dicembre, cercheremo di accorciare il più possibile i tempi perché gli adempimenti successivi hanno delle tempistiche stabilite dalla legge che vanno rispettate”.
Dell’urgenza di dare al Paese un governo in tempi rapidi ha parlato anche il presidente della Dc Luca Beccari che ha affermato: “il governo dovrà essere subito operativo, non ci prenderemo i cosiddetti sei mesi accademici”.
C’è inoltre, come ha ricordato il capogruppo Alessandro Cardelli, l’obiettivo di formare il governo prima della scadenza del mandato esplorativo, per evitare il ballottaggio “che sarebbe estremamente negativo.
Abbiamo fatto una battaglia politica per la rappresentatività”. Passando all’analisi dell’esito elettorale è stato il neoeletto Lorenzo Bugli a portare in evidenza il lavoro fatto dalla squadra dei giovani che “in questi anni hanno lavorato a testa bassa accanto al partito”.
Lo sguardo di Teodoro Lonfernini, il secondo candidato più votato della Dc, è rivolto al futuro. “Il Paese ci chiede protezione e rilancio immediato. Chiameremo gli altri attori che hanno avuto risultati importanti e che riteniamo capaci”.
Lonfernini getta così acqua sul fuoco di una polemica che vorrebbe screditare preventivamente il nuovo governo. La sensazione è che sebbene qualcuno per inconfessabili motivi continui a stracciarsi le vesti, una soluzione si stia già profilando all’orizzonte.
Bocche cucite comunque sugli incontri di ieri.
Qualcosa in più ci ha rivelato il leader di Rete Roberto Ciavatta rimanendo comunque sull’abbottonato. “E’ stato un discorso interlocutorio dove si è discusso e valutato se ci sono delle condivisioni, noi abbiamo responsabilmente detto sì ma
non vogliamo andare al governo a tutti i costi, ovvero senza alcuna condizione”.
Tutto infine farebbe pensare ad un governo delle ex opposizioni, come si evince da un comunicato della stessa Rete emesso ieri dove si legge: “Le opzioni non sono infinite: da una parte c’è chi ha commesso gli errori degli ultimi tre anni e cagionato danni inenarrabili, dall’altra c’è chi l’ha stanato, contrastato e, almeno in parte, bloccato. Rimane molta strada da fare per il Paese: noi la percorreremo, senza fare sconti, in qualsiasi parte del Consiglio ci troveremo”.
Più chiaro di così!
No alle grandi ammucchiate: il voto è stato chiaro.
Il nuovo governo a nostro parere avrà l’obbligo di ascoltare Libera dall’opposizione. Tutti quindi avranno un ruolo e sono chiamati ad esercitarlo nell’interesse e per il bene comune.
Ruoli che non vanno e non devono essere mischiati però perché si rischia di fallire. E questa è una opzione che oggi non c’è .
La RepubblicaSM