Nei giorni scorsi abbiamo dedicato articoli e approfondimenti al prossimo accordo di associazione all’Unione Europea. Per fare il punto della situazione e soprattutto chiarezza, abbiamo intervistato il Segretario per gli Affari Esteri, Luca Beccari.
Segretario Beccari, l’accordo di associazione potrebbe comportare una maggiore concorrenza per le imprese sammarinesi, in particolare per le piccole e medie imprese. Come affronteranno questa sfida?
“Di fatto questo è un finto problema in quanto le imprese sammarinesi vivono già oggi un contesto di piena concorrenza sia sul piano del mercato europeo che per quanto riguarda l’economia interna. La piena integrazione nell’UE permetterebbe alle nostre imprese di beneficiare dei vantaggi del mercato unico. In generale ciò che incide sul piano della concorrenza è la qualità e bontà dei prodotti e servizi e non certo l’assoggettamento ad un regime regolamentare uniformato. Le imprese sammarinesi continueranno quindi a seguire le normative UE che già in larga parte oggi rispettano a parità di condizioni operative”.
L’Associazione alla UE potrebbe limitare la sovranità di San Marino in alcune questioni, come la politica commerciale e estera. Come viene definito e interpretato il concetto stesso di sovranità nel contesto attuale?
“L’accordo di associazione non prevede alcun impegno o regole che limiteranno la politica estera della Repubblica di San Marino così come non ci saranno restrizioni di alcun tipo alle politiche commerciali degli Stati membri. San Marino potrà continuare liberamente a mettere in pratica le sue politiche governative nel pieno rispetto della propria sovranità. Nessuna limitazione deriverà dall’accordo rispetto alla possibilità di espandere le relazioni commerciali con i paesi non UE”.
Quali sono i costi previsti per San Marino nell’ambito dell’Accordo di Associazione? Come si prevede che l’economia del Paese affronti queste spese?
“Inevitabilmente l’implementazione dell’acquis comunitario comporterà un importante adeguamento dell’apparato amministrativo. Avremo certamente la necessità di nuove professionalità e ciò rappresenterà una opportunità per i nostri giovani che seguono percorsi di studio nelle materie dell’accordo. Sarà questa anche l’occasione per fornire una opportunità di rientro per i sammarinesi che hanno scelto di seguire percorsi professionali all’estero per assenza di sbocchi a San Marino”.
Si teme che San Marino possa avere difficoltà ad adattarsi ai nuovi sistemi e procedure UE. Quali sono le misure che verranno adottate per garantire una transizione agevole?
“San Marino è già esperta in alcune materie e settori dell’acquis come quello doganale, quello finanziario, quello sanitario così come nelle normative in tema di Privacy ed antiriciclaggio sui quali di fatto non necessita di particolari elementi di adattamento. L’impegno legislativo è sicuramente importante ma i tempi di transizione saranno calibrati sulle nostre esigenze di adeguamento attraverso un approccio graduale”.
L’Associazione potrebbe causare tensioni politiche interne, in particolare in caso di conflitti tra le leggi UE e quelle sammarinesi. Come verranno risolti eventuali contrasti e controversie tra le due normative?
“È improbabile che si verifichino conflitti tra le leggi UE e quelle sammarinesi, in quanto l’Accordo di Associazione si basa sull’armonizzazione e integrazione delle quattro libertà fondamentali e delle relative politiche orizzontali di accompagnamento. Il rischio di contrasto è residuale perché le normative sono di fatto già armonizzate, vedi per esempio le normative in tema di lavoro, pertanto non si creerà alcun tipo di conflitto giurisdizionale. Non ci sarà una doppia vigenza norme ma un’unica norma armonizzata a quella dell’UE”.
Si parla di un possibile aumento dell’immigrazione e dei lavoratori, creando sfide per il mercato del lavoro e la coesione sociale. Quali sono le misure previste per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori sammarinesi e prevenire condizioni di lavoro precarie?
“Sicuramente il tema è molto sensibile ed il negoziato si sta concentrando sulla definizione di meccanismi di salvaguardia sostenibili. In tema di residenze saranno previsti tetti annui per i nuovi rilasci che limiteranno eventuali flussi di immigrazione e in tema di lavoro stiamo discutendo le misure per evitare disequilibri nel mercato interno. In ogni caso l’accordo prevede clausole generali di disapplicazione che permetteranno a San Marino di interrompere l’applicazione di alcune discipline in caso del verificarsi di criticità rilevanti”.
David Oddone
(La Serenissima)